La Provincia salta sulla «bomba» nucleare

La Provincia salta sulla «bomba» nucleare

La giunta provinciale salta sulla «bomba» nucleare innescata dalla sua stessa maggioranza. Una figuraccia rimediata da Alessandro Repetto e compagni che non sono stati in grado di far approvare dal consiglio una mozione presentata dalla sinistra radicale (da Rifondazione ai Verdi, dall’Idv ai Comunisti Italiani) che avrebbe voluto dichiarare «denuclearizzato» il territorio provinciale, quasi a voler stoppare qualsiasi sviluppo futuro nel campo della ricerca energetica in zona. Dopo la spaccatura già emersa la scorsa settimana, con il consiglio frettolosamente sospeso, ieri tutti i nodi sono venuti al pettine.
La giunta si è giocata il jolly per sostenere apertamente la linea del «no» al nucleare. Ma il Pd non l’ha seguita. Il partito più forte della coalizione, per non calcare la mano, ha scelto l’astensione. Qualche assessore, ben comprendendo l’esito finale, ha cercato di convincere singoli consiglieri a dare una mano ai compagni, ma non c’è stato nulla da fare. Con 8 «no» della minoranza è stata respinta la mozione della sinistra e della giunta che ha racimolato solo 6 consensi. Niente ritorno al passato, dunque. Almeno in questo senso
Il ritorno al passato c’è stato invece quando si è ricominciata l’eterna diaspora Repubblichini contro partigiani. Un tuffo nella storia. A mettere in moto la macchina del tempo è stata una mozione presentata ancora dal gruppo consigliare della sinistra contro il testo del disegno di legge n.1360, attualmente in discussione in Parlamento, sull'equiparazione dei militari della Repubblica di Salò ai partigiani. Apriti cielo. Gli animi si sono scaldati in nome di ideali che affondano le radici nella storia. «Chiediamo che il Presidente e la giunta - dice Alberto Corradi (Pdci) - prendano una posizione contraria a questo disegno di legge che ci indigna, perché intende porre sullo stesso piano chi ha combattuto per la libertà e chi invece seguì il Regime». «È davvero triste - commenta Giuseppe Rotunno del Pdl - che a 60 anni di distanza venga presentata una mozione simile, a fronte di una legge che senza voler mettere in discussione i valori di libertà e democrazia, cerca di chiudere una pagina dolorosa della nostra storia». «La politica deve dare spazio anche agli ideali», così esordisce il Presidente Repetto, poi, come un esperto docente di storia, si mette a tenere una lezione sui partigiani, sui loro sacrifici, fino a citare i martiri della Benedicta. «Questa è la verità storica - conclude -. La giunta accoglie la mozione della sinistra». Su 33 presenti, 20 favorevoli, 8 contrari e 5 astenuti.

La mozione viene approvata. Passa all'unanimità anche l'espressione di opinione presentata dal consigliere azzurro Bianchini sulla sistemazione delle associazioni di combattenti e di arma presso l'edificio «Casa del soldato» di piazza Sturla.

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