La Provincia «spara» sull’industria militare Poi ne chiede l’aiuto

La Provincia «spara» sull’industria militare Poi ne chiede l’aiuto

(...) di riarmo contrario alla Costituzione che ripudia la guerra come strumento d'offesa. Gli F 35 non dovrebbero mai volare, né essere costruiti».
Qualcuno, l'altra sera, ha strabuzzato gli occhi. Altri hanno fatto spallucce. Altri ancora hanno allargato le braccia e non hanno potuto fare altro che scuotere la testa. C'è chi, nonostante tutto, ha tentato di spiegare l'utilità e la contraddizione dell'espressione di Spanò.
«Occorre avanzare le proprie idee nelle giuste sedi - ha detto il capogruppo Pdl Giuseppe Rotunno - poi non lamentiamoci se qualcuno pensa che l'ente provinciale sia inutile. Detto questo, non si può chiedere al governo di finanziare commesse belliche agli stabilimenti di Fincantieri, come ha fatto la sinistra, e poi sparare cannonate antiaeree contro identiche commesse che hanno, per altro, finalità difensive. Il doppiopesismo non funziona. Con le nuove commesse saranno creati posti di lavoro in tutto l'indotto nell'area piemontese e, con questa produzione, l'aeroporto di Novara diventerà il secondo al mondo dopo Fort Worth con altre positive ricadute occupazionali e sull'economia di tutto il Nord Ovest».
Alla fine, però, si è preferito «sorvolare» su tutto.

E così è stato il presidente Alessandro Repetto, insieme all'assessore Anna Dagnino, a tornare «sulla terra» discutendo, anche animatamente, con l'avversaria Renata Oliveri. Finalmente si è parlato di Fiera genovese, di turismo, di occupazione e di economia locale.

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