«Provinciali, mai parlato di candidature»

Guido Podestà in Provincia? «Di candidature non abbiamo neanche iniziato a parlare nel Pdl. Potrà essere uno dei tanti. Albertini venne scelto qualche giorno prima del termine, la Moratti un mese prima. A volte parlare troppo tempo prima può essere un danno». È un fiume in piena il ministro e reggente di An, Ignazio La Russa, ieri all’apertura del Pdl point in corso Vittorio Emanuele. Una parentesi sull’ex e attuale sindaco della città gli scappa dopo l’ultimatum dato venerdì dalla Moratti ai consiglieri («approvate le delibere in aula o taglierò fondi ai vostri assessori»): «Abbiamo fatto passi avanti, Albertini aveva sempre pronta la lettera di dimissioni, Letizia minaccia a voce. Ma ha bisogno di galvanizzare la squadra». Non fa sconti al candidato di Fi a Palazzo Isimbardi, Podestà, nel mirino di An dopo che la «fuoriuscita» Barbara Ciabò è stata accolta nel gruppo azzurro in Comune. «C’era una sola regola scritta - ha ribadito il coordinatore regionale di An Massimo Corsaro - che gli ingressi di personaggi usciti da uno o l’altro partito fossero condivisi: è stata trasgredita». La Russa assicura, «nessuno è stato tagliato fuori dalle candidature perché non c’è stata nemmeno una riunione». Il ministro di An smentisce frizioni con Fi: «C’è chi rallenta, chi vuole restare nel proprio orticello a livello locale, ma il processo andrà avanti». E accelera verso la formazione del Pdl: «Da martedì lavorerò 4 ore al giorno in un ufficio di fianco a quello del coordinatore di Fi Denis Verdini per lo statuto e il congresso che si terrà a fine febbraio-inizio marzo». Preceduto da «un migliaio di gazebo sul territorio».

Nel congresso che precederà la convention, An sceglierà 1.800 dei 6mila delegati: 1.500 dalla base, 300 dalla società civile. Il nuovo partito «sarà basato sul merito, niente rendite di posizione». Il presidente «sarà Silvio Berlusconi», affiancato «da 15 elementi scelti con lui».

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