Broadway è uno stato mentale, e dunque può essere ovunque. Ad esempio, negli occhi e sui volti dei giovani protagonisti di «A Chorus Line» che, nell'allestimento curato da Saverio Marconi e dalla sua Compagnia della Rancia, è pronto a occupare il cartellone dell'Allianz Teatro dal 22 gennaio al 10 febbraio.
In verità, gli sguardi attenti degli attori e ballerini protagonisti dello storico musical scritto nel 1974 da Michael Bennett erano puntati ieri, in occasione della conferenza stampa alla palestra «Downtown» di piazza Diaz, su Baayork Lee, piccola e vulcanica attrice, coreografa e regista di origini indo-cinesi che fu tra i ballerini del primo, leggendario «A Chorus Line». Dalla sua vita e da quella di altri ballerini, Michael Bennett trasse l'ispirazione per scrivere un musical che può ben essere definito la quintessenza del sogno americano: un gruppo di ballerini dà l'anima per superare un estenuante provino, tutto sta nel riuscire a passare la linea segnata sul pavimento, conquistando la promozione dal «chorus» alla categoria di «star».
Il pubblico, attraverso dialoghi, canzoni e numeri di ballo, impara a conoscere le biografie di questi aspiranti protagonisti, spinti sul palcoscenico dalle più imprevedibili, dolorose, esaltanti curve del destino. La presenza di Baayork Lee a Milano è una dichiarazione fisica e verbale di stima: «Sono qui - ha spiegato la Lee - perché in tanti anni di musical, girando per il mondo, non ho mai trovato un regista così innamorato del musical come Marconi. Venni per la prima volta in Italia nel 1990, conobbi Saverio e intuii che tra noi sarebbe stato un matrimonio perfetto. A Chorus Line è un musical che pretende la perfezione: per i suoi dialoghi, per le liriche e per le coreografie: questo allestimento studiato con Marconi e con Luis Villabon (collaboratore della Lee anche per lo show portato a Broadway, ndr) rispetta queste regole. E soprattutto, come io chiedo per ogni versione diversa dall'originale, è interamente tradotto in italiano. Non ho mai apprezzato quegli spettacoli in cui i dialoghi sono tradotti e le canzoni restano in lingua originale». Il segreto di «A Chorus Line» - che porta in scena il «teatro nel teatro» - è ben raccontato dalla Lee con un aneddoto: «Dopo i primi successi off-Broadway, una sera vedemmo fermarsi davanti al teatro una limousine, dalla quale scese Diana Ross. Dopo di lei arrivarono Fred Astaire, Grocuho Marx, Gene Kelly. Eravamo frastornati: eppure, loro venivano e si commuovevano, addirittura entravano nei camerini per congratularsi, perché riconoscevano sé stessi in quelle piccole storie di aspiranti teatranti».
Dopo 34 anni, 9 Tony Award e un premio Pulitzer per il teatro, il musical di Michael Bennett resta attuale e di grande appeal presso il pubblico: «Perché un provino e un colloquio di lavoro sono la stessa cosa», conclude Baayork Lee. Evidentemente, ognuno ha la sua «chorus line» da attraversare.
A Chorus Line
della Compagnia della Rancia
è in cartellone all'Allianz Teatro dal 22 gennaio al 10 febbraio, si sposterà al Brancaccio di Roma dal 12 al 24 febbraio.
Dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 15.30 e 21, domenica ore 15.30.
Ingresso 55-17,50 euro. Per informazioni 02.488.577.516
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.