Londra - Da Social network a epidemia il passo è breve. Si chiama "friendship
addiction", "amico-dipendenza", ed è una vera epidemia che sta
esplodendo negli ultimi anni, soprattutto a causa del social network
Facebook. A individuare e coniare questa nuova patologia è David
Smallwood, uno dei principali psicologi britannici, esperto di
dipendenze. Smallwood ha scritto su un articolo pubblicato dal
quotidiano britannico "Daily Mail" che Facebook alimenterebbe
l’insicurezza degli utenti, che non riescono a staccarsi dal sito.
Le donne le più vulnerabili Le
donne sono particolarmente vulnerabili perchè il più delle volte la loro
autostima deriva dai rapporti che instaurano con gli altri e Facebook
aumenta questa peculiarità emotiva, obbligando gli utenti ad ’acquisirè
centinai di amici. Facebook ha quasi 60 milioni di utenti, con due milioni
di nuovi iscritti a settimana. Alcune ricerche hanno dimostrato che i siti
di social networking stanno diventando un sostituto per le famiglie nei
paesi dove, come in Gran Bretagna, i legami tradizionali sono diventati
più deboli.
Amico-dipendenza Smallwood ha dichiarato che almeno il 10 per cento della
popolazione è vulnerabile all’"amico-dipendenza". "Il problema con
Facebook è che l’acquisizione di nuovi amici - ha detto lo psicologo - è
per quasi tutti un processo di assuefazione. L’acquisizione di amici è
come qualsiasi altra fissazione, solo più competitiva. Si viene cioè
giudicati da quanti amici on-line si hanno".
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