Psicosi e maltempo. Da una parte le notizie, sempre più inquietanti, circa la diffusione dell'influenza suina; dall'altra l'abbassamento della temperatura e la pioggia, che stanno costringendo a casa sempre più milanesi. E allora eccolo l'inghippo: chi contrae una banale forme virale va nel panico, preoccupato di essere stato contagiato dall'influenza suina. «Qualche caso di paziente esasperato l'abbiamo registrato - ammette Giuliano Rizzardini, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale Sacco - ma sinceramente temevamo un vero e proprio assolto del pronto soccorso».
Il Sacco infatti, insieme al San Matteo di Pavia e all'Istituto di virologia dell'università di Milano, rappresenta il punto di riferimento regionale dove, in condizioni di sospetto, verranno effettuati test accurati per verificare l'origine e le caratteristiche della malattia. Dell'altro giorno i primi casi sospetti, poi rivelatisi innocui, in una famiglia milanese che aveva appena fatto ritorno da una vacanza in Messico «e poi qualche altro caso, ma si trattava di banali forme virali e la paura dei pazienti era ingiustificata visto che non erano stati in zone pericolose». Dal Sacco alla De Marchi, perché i genitori che amano portarsi i bambini in viaggi esotici conoscono bene l'ambulatorio dedicato alle malattie infettive e tropicali. Fenomeni di psicosi? Non si sbilancia la professoressa Susanna Esposito, ma ammette che un incremento di circa il 25 per cento degli accessi per sindrome influenzale è stato già registrato in questi giorni presso il pronto soccorso di via della Commenda. Un incremento dovuto alla preoccupazione di alcuni genitori che di fronte ai sintomi influenzali dei loro figli, hanno deciso di portarli subito per un controllo. «Se nei giorni precedenti abbiamo visitato circa sei bimbi con questi sintomi, dopo le notizie legate all'influenza suina ne vediamo quotidianamente otto - continua la professoressa - ma la nostra paura è che la situazione possa peggiorare nel prossimo weekend, ancora più lungo per il ponte del primo maggio». Ad uno speciale tampone nasale il compito di tranquillizzare le famiglie: «Questo campione, processato con metodiche di biologia molecolare, permette di rilevare la presenza dei più frequenti virus respiratori che possono avere causato la sintomatologia. Ma solo nel caso di identificazione di virus influenzali di tipo A non tipizzabili e non usuali cominciamo ad allertarci». Di fatto, «l'influenza (quest'anno australiana) non si vede a Milano da parecchie settimane - spiega Vito Pappalepore, medico della Fimmg - ormai sono solo le forme virali a costringerci a letto».
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