È la quinta volta che Roma ospita il convegno medico internazionale dedicato alla psoriasi, che si è aperto ieri nella sala congressi di piazza Capranica e andrà avanti fino a domani. La capitale è infatti diventata un centro allavanguardia nello studio e nella cura di questa malattia cronica e non infettiva della cute. «Sono dieci anni che ce ne stiamo occupando, prima al SantEugenio e ora direttamente al policlinico delluniversità - spiega Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica di Tor Vergata - e contiamo di crescere ancora». Intanto, insieme con la Sapienza, la Cattolica e altri 36 atenei distribuiti su tutto il territorio nazionale, Tor Vergata ha dato un forte contributo alla riuscita di «Psychae», ricerca partita nel 2002 e realizzata su 1580 pazienti, che servirà a indicare una nuova strada per la cura dei malati.
La psoriasi è un male che colpisce circa 3 milioni di italiani in maniera spesso non grave (la cosiddetta psoriasi «volgare»), ma immediatamente visibile. Proprio per questo motivo essa genera un forte disagio a livello sociale, presente nel 50 per cento dei malati e di gran lunga più frequente tra le donne. Un disagio con il quale è difficile convivere e che obbliga limpostazione di una terapia che non tralasci le ripercussioni psicologiche.
«Per esempio un impiegato che lavora a uno sportello di una banca e ha una piccola macchia sulla mano o un fotomodello con segni appena visibili su un braccio, vive malissimo questa sua condizione», spiega Mara Maccarone, presidente dellAdipso, lassociazione difesa psoriaci. «Non è una malattia contagiosa - aggiunge - ma fa tanto male e provoca emarginazione soprattutto tra i giovani». È dunque basilare una visione di tipo «olistico», come la definisce Maria Delia Colombo di Novartis (azienda che ha collaborato alla realizzazione della ricerca).
Psoriasi, Roma allavanguardia Ma occhio al disagio psicologico
Convegno medico internazionale nella capitale Si parla anche delle conseguenze a livello sociale
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