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Un mondo di carta piatta, spesso senza colori. Sagome che si stagliano nell'orizzonte bianco, matita e china, silenziose e vive come piccole divinità. Siano supereroi, piccoli animali diventati simboli di guerra o di pace; siano ragazze romantiche con gli occhi trapuntati di asterischi, coi nomi impronunciabili dei Sol Levante, il potere dei fumetti è anzitutto quello di trascinare in un mondo di parole, suoni, storie avvincenti e sfumature che forse in natura neppure esistono, senza che i loro personaggi abbiano mosso un muscolo.
Un mercato apparentemente di nicchia, quello del fumetto, e che invece miete vittime tra professionisti di tutte le età. Tendenza florida da decenni, ma che ha avuto un exploit dalla fine degli anni '80, acquisendo nuovi input, probabilmente, con la ribalta dei cartoni animati a puntate. Il culto del fumetto prende corpo tra volumi di carta, televisori e accessori, ma ha la vetta più alta nei suoi veri e propri reperti: la collezione delle tavole originali. L'utero stesso dei suoi personaggi. Il nostro Paese è ancora meno avvezzo alle tavole di molte realtà europee, ma ci si sta addestrando attraverso i negozi e le piattaforme virtuali. La prima asta della «tavola originale»? Negli Stati Uniti fu già nel 1989. Costi che oscillano dalle poche decine di euro alle molte migliaia. A Parigi, appena alla fine di maggio, una illustrazione originale di Tintin di Hergé, è stata battuta per un milione e 600 mila euro: era un disegno a colori dal titolo Tintin e le conchiglie. I valori schizzano o precipitano a seconda della firma, ma anche della scena che raffigurano e dei personaggi che la abitano.
Abbiamo cercato esperti italiani del fumetto, e soprattutto della tavola, espressione di arte contemporanea meno dispendiosa di molte altre che, dai regali di battesimo a quelli di laurea (passando per collezionisti sopra i quaranta), offre spunti per tutti i gusti. «Matita e china» si chiama un negozio specializzato nella tavole e nei fumetti, a Padova: gli strumenti che sul foglio immacolato spiegano le storie di Tex, Magnus, i beniamini di Bonelli, i classici e le opere prime di esordienti. «Un mercato che sta continuando a salire», ci spiega Filippo Piras. La tavola più costosa che ha in negozio è un'illustrazione di Magnus, con un prezzo di 5.800 euro. «L'acquirente vero - dice Filippo Piras - ha più di trentacinque anni. Ma i destinatari possono essere bambini per ricorrenze importanti, perché la tavola di Disney o Braccio di Ferro può essere un'alternativa a una catenina d'oro».
La tavola originale, il «pezzo unico», è anche un estroso accessorio d'arredo. Facile in Italia trovarne di artisti del nostro Paese, anche famosi nel mondo. Hugo Pratt, Milo Manara, Sergio Bonelli o (meno conosciuto all'estero) Andrea Pazienza. Sergio Bonelli in particolare, storico autore di Tex, scomparso solo lo scorso settembre, aveva diffuso sul mercato anche uno dei pochi personaggi che entusiasmano le donne: Julia, distribuito da Sergio Bonelli Editore e creato dall'italiano Giancarlo Berardi. Un personaggio ricalcato sui lineamenti di Audrey Hepburn, nelle vesti di una criminologa che richiesero al suo autore lezioni specialistiche di psichiatria e criminologia. Ma, spiegano gli esperti, il fumetto e le illustrazioni originali sono soprattutto un mercato per gli uomini.
Cosa si trova più difficilmente nei negozi italiani? Le tavole originali del manga. Non solo Pokémon, il fumetto giapponese ha messo al mondo dozzine di personaggi a partire dal secondo dopoguerra. Improbabili tratti occidentali, muscoli sporgenti e immobili, capaci di qualunque miracolo, o, al contrario, profili longilinei come solo uno scheletro e più incisivi per la forza del genio. Il genio dell'incorreggibile Lupin. Protagoniste androgine - in Italia la conoscemmo trasformata in cartone animato col nome di Lady Oscar - destinate a segnare la Rivoluzione Francese. Sì, perché per i giapponesi, l'orizzonte esotico siamo proprio noi. In nessun altro luogo il fumetto riferisce tendenze, stati d'animo, target precisi e radici longeve come in Giappone: tanto che, sia pure censurate e adattate all'infanzia, le versioni animate hanno affollato i pomeriggi di milioni di italiani. Affogandoli nelle lacrime ondulate di piccole orfane, illudendoli che Roberto Baggio, prima o poi, avrebbe fatto le piroette di Holly e Benji. Per reperire le preziose tavole originali tocca navigare pazientemente su internet e predisporsi a cifre vertiginose.


«Arte sequenziale», la chiamava il maestro del fumetto Will Eisner: una lingua al confine tra immagine e letteratura. Icone che riconosceremmo dal sopracciglio, effigi che dicono con le nostre voci i ricordi e le fantasie del mondo intero.

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