Nel 1998 un gruppo di ricercatori della Silicon Valley stava cercando di progettare un nuovo modello di remote control che fosse soprattutto più facile da usare. Ne avevano disegnato uno a forma di Peanut e avevano cominciato a selezionare i vari pulsanti. Così, quasi per gioco, era nato Tivo, il videoregistratore che sta cambiando radicalmente il mondo dell'entertainment personale.
Tre milioni e trecentomila americani già ne possiedono uno. Ogni trimestre all’esercito di tivo-dipendenti se ne aggiungo altri 319.000, in quella che i media hanno ribattezzato la Tivolution: la rivoluzione della televisione casalinga. Con Tivo si può registrare qualsiasi cosa: il «cervello in scatola», come l'ha definito il New York Times nel marzo 1999, possiede una memoria e un’intelligenza spettacolari. Impara a riconoscere i gusti televisivi dello spettatore e gli propone, di volta in volta, le cose da vedere. Può fermare una partita nel mezzo di un momento, permettendo allo spettatore di correre in cucina a prendersi qualcosa da bere, ripetere un gol all’infinito, bloccare gli spot pubblicitari. Proprio grazie a questa sua capacità di filtraggio della «spazzatura» Tivo è amato dai sostenitori di una televisione all’antica, senza interruzioni commerciali. Ma il mondo della pubblicità sta già correndo ai ripari: in gioco ci sono i miliardi degli spot e così, sapendo che Tivo è il futuro dell’home entertainment, hanno già circumnavigato il problema offrendo ai prodotti un «ruolo» nei programmi televisivi. Coca-Cola, Pontiac, aziende di prodotti di bellezza e altri soggetti adesso appaiono direttamente negli show.
Intanto la tecnologia avanza: Intel ha annunciato di aver progettato con la Tivo un nuovo sistema per fare il download di qualsiasi programma sul proprio computer. E dal Giappone arriva il video-to-go della Teleglass.
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