Sarà anche medaglia d’oro ai Mondiali nel 2007 e argento olimpico nel 2008 per la boxe, ma Clemente Russo, fiamma oro della polizia di Stato, deve rispettare le regole come tutti gli altri suoi colleghi. Altrimenti, scattano le punizioni. E infatti dopo aver rilasciato un’intervista al settimanale Chi senza aver chiesto l’autorizzazione all’amministrazione da cui dipende, e aver girato, senza il permesso del Dipartimento di polizia, il film Tatanka Scatenato (film ambientato nelle terre di Gomorra diretto da Giuseppe Gagliardi e basata su uno dei racconti della Bellezza e l’inferno di Roberto Saviano, in uscita il 6 maggio), il campionissimo si è visto infliggere dai suoi superiori, come da regolamento, la sospensione dal servizio.
«Lui, come ogni poliziotto, anche quello che ha arrestato Riina - spiega il Dipartimento di pubblica sicurezza - è tenuto al rispetto delle regole. Se non lo fa, da esempio positivo si trasforma in negativo».
Il Dipartimento non aveva avuto tentennamenti ad autorizzare la sua partecipazione al reality show televisivo La Talpa»: «anche quella esperienza - dicono - poteva rappresentare un esempio», ma quando i vertici della Polizia hanno visto le foto del puglie nudo a corredo dell’intervista, non autorizzata, sul settimanale Chi si è pensato che l’assistente di polizia avesse bisogno di un segnale. Dopo la partecipazione a Tatanka è scattata la sospensione: sei mesi senza stipendio e senza scatti di anzianità. A ottobre, alla fine del periodo, Russo sarà reintegrato, a meno che non prosegua a fare di testa sua. In quel caso potrebbe scattare la destituzione.
«La medaglia d’oro non è un passepartout - dice il Dipartimento - come il poliziotto che ha arrestato Riina non può, per questo, pensare di trasgredire le regole, così deve fare anche il miglior rappresentante delle Fiamme Oro».
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