Pugno duro con clandestini mafiosi e pirati della strada

Varati sei provvedimenti che saranno operativi entro due mesi. Prevista anche la confisca della casa a chi affitta a un irregolare. Nuovi poteri ai sindaci

nostro inviato a Napoli

Sono sei i provvedimenti che compongono il pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. Che, promette il governo, diventeranno legge «entro due mesi». Ed è con una certa soddisfazione che Roberto Maroni illustra le misure nella lunga conferenza stampa che segue la riunione del governo a Napoli. Provvedimenti, spiega per fugare ogni dubbio rispetto a possibili code polemiche con altri Paesi europei, «nel pieno e totale rispetto delle direttive Ue».
Dentro, di tutto e di più, dall'introduzione dei reati di immigrazione clandestina e accattonaggio fino all'inasprimento delle pene per chi guida ubriaco, passando per la lotta alla mafia e la revisione delle norme per ottenere lo status di rifugiato.
Nel dettaglio, l'esecutivo ha inserito nel decreto legge le norme di più facile realizzazione, relegando quelle su cui il Quirinale e l'opposizione parlamentare avevano espresso perplessità a un disegno di legge ad hoc. Nel decreto del governo, dunque, entrano le «nuove norme per contrastare l'immigrazione clandestina», che vanno dalle espulsioni più facili alla confisca degli appartamenti affittati agli irregolari. Il tutto affiancato all'attribuzione di nuovi poteri ai sindaci, che potranno adottare provvedimenti «contingibili e urgenti» nei casi in cui si renda necessario prevenire ed eliminare gravi pericoli non solo per l'incolumità pubblica ma anche per la sicurezza urbana.
Eppoi «pene più severe per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, dalla revoca della patente alla confisca del veicolo». E ancora: maggiore certezza della pena («sarà più difficile - spiega Maroni - sospendere l'esecuzione»). E, annuncia il ministro della Giustizia Angelino Alfano, nuove misure contro la mafia «proprio nel sedicesimo anniversario dell'omicidio del giudice Giovanni Falcone». «Credo - dice il Guardasigilli - che questo sia il modo migliore, da parte del governo, di onorarne la memoria».
Novità, anche per quanto riguarda la confisca dei beni dei mafiosi perché viene separata la vicenda del bene dalla pericolosità della persona visto che è di questi giorni la notizia di proprietà per milioni di euro intestate a bambini («e se, come accade adesso, la confisca è legata alla pericolosità del proprietario - spiega Maroni - è difficile intervenire»).
Viene poi introdotto il divieto di patteggiamento in appello per reati di mafia. E sarà più facile la distruzione delle merci contraffatte («non finiranno in un deposito ma saranno subito distrutte»).
Una delle novità, poi, è il disegno di legge che prevede l'adesione dell'Italia al trattato di cooperazione internazionale di Prum, che istituisce una banca dati nazionale del Dna per rendere più agevoli ed efficaci le attività investigative.
È però nel primo disegno di legge, che dovrà passare a breve all'esame del Parlamento, il cuore delle nuove norme presentate dal ministro dell'Interno Maroni.

Qui infatti c'è l'introduzione nel nostro ordinamento dei reati di immigrazione clandestina (voluto dalla Lega ma anche da An) e di accattonaggio, lo stop ai matrimoni di convenienza, l'inasprimento delle norme per i ricongiungimenti familiari, una normativa più rigida per i money transfer e il prolungamento della permanenza nei Cpt fino a 18 mesi per gli immigrati clandestini.

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