Tra i tanti motivi che la gente scomoda per giustificare la propensione zero alla lettura c’è quella ben nota – e piuttosto ritrita – della mancanza di buone notizie. Giornali e telegiornali trasudano solo sangue, orrore, pessimismo, si sente dire in giro. E pazienza se tutti i tentativi di lanciare giornali con sole buone notizie sono soffocati in culla, dopo pochissime settimane di vita.
Eppure non bisogna desistere. Quando una buona notizia c’è, va rilevata e diffusa. E’ un lavoro di semina, magari qualcosa cresce. Per questo fine settimana, ce n’è una bellissima: eserciti di tutto il mondo si muovono per combattere una guerra durissima. Le loro armi sono sofisticatissime: guanti, sacchi, rastrelli e soprattutto tanta, tanta, tanta passione per il loro pianeta. L’operazione è nota come "Clean up the world".
Di fatto, è il più grande evento di volontariato ambientale che la storia conosca. Nata a Sidney nel 1989, come un tentativo temerario di pochi temerari, l’idea è caduta sul terreno giusto e si è sviluppata negli anni. Alla diffidenza e al sarcasmo dei cinici, che quella volta accompagnarono la prima avventura, segue ora l’incredulità e l’ammirazione del mondo intero.
L’anno scorso i soldati della natura furono 35 milioni, sparsi in centinaia di Paesi. Dal 1993, grazie a Legambiente, persino i famigerati italiani, noti per trascurare nella sciatteria assoluta il Paese più ricco di arte, cultura e natura, schierano le loro truppe. Più di 1500 gruppi coordinano anche questa volta scolaresche, oratori, circoli anziani, dopolavoristi, boy-scout, fidanzatini, sportivoni, comitive aperte e chiuse nel loro assalto alla sporcizia. Questi marines invaderanno parchi, corsi dei fiumi, discariche abusive, pinete, quartieri degradati. Raccoglieranno quanto più pattume possibile. Li unisce un unico motto: puliamolo con le nostre mani, questo nostro mondo. Stavolta, dettaglio non secondario, si aggiunge un elemento particolare: l’iniziativa sarà dedicata ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ammazzato il 5 settembre, un italiano che alla pulizia e al decoro dei suoi luoghi teneva molto, tanto da lasciarci la vita. Raccogliessero anche solo una buccia di banana, resta comunque un grande week-end.
Teniamocela segnata sull’agenda, questa bella notizia. Almeno idealmente, cerchiamo di aderire tutti al romantico richiamo di “Clean up the world”. Io aderisco con entusiasmo, nell’attesa e nella speranza vengano presto proclamate, quotidianamente, anche le utilissime campagne “Randell the idiot”, speciali iniziative che impegnano le persone di buona volontà a spazzare l’Italia, mediante ra-mazze da baseball, dei mentecatti sparsi ad ogni latitudine, capaci ancora oggi, ineffabili a qualunque campagna, di vuotare posacenere dai finestrini, gettare borse in mare e seminare di mozziconi le spiagge. Sarebbe un modo per fare pulizia dalla sporcizia peggiore: la stupidità umana.
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