Le «pulizie» di Abn Amro: utile -72%

Da Milano

Cala del 72,2% l'utile netto di gruppo di Banca Antonveneta, che si attesta nel 2005 a 89 milioni, contro i 339 del 2004. Il calo, spiega una nota, è determinato da eventi non ricorrenti. Al netto di tali eventi, l'utile ante imposte è cresciuto dell'8,6%, a 557 milioni di euro. Il cda presenterà all'assemblea, convocata per il 27 e 28 aprile, la proposta di riparto dell'utile netto che prevede di non distribuire il dividendo. Il cda, si legge nella nota, ha approvato il progetto di bilancio 2005 e, alla luce dei risultati conseguiti, considerando le operazioni di stabilizzazione compiute, ha manifestato ottimismo per i prossimi anni, che saranno dedicati all'integrazione della banca con il gruppo Abn Amro, e al suo sviluppo. Sui conti 2005, al lordo delle imposte, pesa uno sbilancio negativo prossimo ai 258 milioni, contro il valore positivo di circa 59 milioni che aveva caratterizzato il 2004.

In particolare, tra le «pulizie» della nuova proprietà, si sono registrati: a decurtazione dei ricavi operativi 176,9 milioni per la svalutazione di attività finanziarie (di cui 153 milioni relativi alla partecipazione detenuta in Hopa); a rettifica dei costi operativi 92,2 milioni per il piano di esodo dei dipendenti, contro i 52,2 milioni del 2004; e 26,4 milioni sostenuti per le offerte pubbliche di acquisto e di scambio su azioni Banca Antonveneta.

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