«La Messa è finita, andate in pace e votate per la lista di Marco Doria». È lappello al voto fatto domenica mattina da don Paolo Farinella, parroco della chiesa del centro storico di San Torpete e comunista dichiarato, a favore del candidato sindaco del centro sinistra a Genova. Una storia che non scandalizzerà più di tanto i lettori del Giornale ai quali spesso vengono raccontate le folcloristiche prediche del sacerdote spesso interessato alla politica e le cui messe si trasformano in comizi elettorali contro Silvio Berlusconi e il centrodestra. Pierluigi Vinai compreso che viene catalogato come un opusdeista «che si presenta come cattolico e non merita nulla».
«Io vi dico che per Genova la scelta migliore è Doria e deve vincere al primo turno», ha detto don Farinella che le motivazioni al sostegno del candidato del centrosinistra le ha anche scritte nel foglietto della liturgia. La «messa elettorale» del sacerdote ha avuto anche un capitolo dedicato alla presentazione di tre candidati, uno di Sinistra Ecologia e Libertà, uno dell Italia dei Valori e uno della Lista Doria, che sono stati invitati allaltare. Poi è arrivato lattacco agli altri candidati sindaco come Pierluigi Vinai e Enrico Musso. Mentre parole di incoraggiamento sono state spese per il candidato «grillino» Paolo Putti.
Il cardinale Angelo Bagnasco, nei giorni scorsi, dalle colonne del settimanale cattolico «Il Cittadino», aveva ricordato che ai parroci non è consentito offrire spazi parrocchiali ai candidati di alcun partito. Un avviso che, come da prassi, non viene recepito da don Farinella che della disobbedienza al suo Arcivescovo sembra aver fatto una bandiera.
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