Mi chiamo Maurizio Colaiacovo e faccio l'avvocato. Sono figlio di operai e, con molti sacrifici, sono riuscito ad avviare un piccolo studio legale in un paesino di poco più di tremila anime. Dimenticavo: sono un elettore di sinistra (o meglio, lo ero). Ma l'opinione pubblica si rende conto che la stragrande maggioranza degli avvocati è composta da professionisti giovani e meno fortunati che arrivano a malapena a guadagnare poco più di mille euro al mese, lavorando in continuazione, o pensa che la nostra categoria sia formata solo da quei colleghi famosi che vanno in televisione in continuazione a parlare dei loro casi e successi professionali? Noi avvocati senza nomi altisonanti, senza un padre alle spalle che ci ha regalato un avviatissimo studio legale, dobbiamo fare sacrifici enormi per sostenere i costi dello studio, nonchè gli oneri ed i balzelli fiscali e previdenziali. Certa sinistra dovrebbe smetterla con la demagogia spicciola della serie «gli avvocati sono tutti uguali, e sono uguali ai notai, ai farmacisti, ecc.». Non è vero che si incentiva la concorrenza e la possibilità di accesso alle professioni per i più giovani con i provvedimenti varati dal governo. Consentire la pubblicità indiscriminata sui media significa consolidare le posizioni di quegli studi più grandi e dotati di risorse finanziarie (che già se ne fanno abbastanza, come sopra detto), a scapito di noi «pesci piccoli» destinati a soccombere nella feroce «caccia al cliente». I meccanismi tariffari previsti favoriranno un «cannibalismo» sulle somme spettanti agli assistiti, con assurde pattuizioni e mercimoni sulle proprie prestazioni professionali. Si vuole che, come accade negli Usa, stuoli di avvocaticchi e paralegali affollino le corsie degli ospedali in caccia di clienti infortunati per un incidente stradale o feriti in una rissa?
La sinistra si è sempre detta attenta alle classi sociali più deboli, attenta ai bisogni della gente, poi - quando va al potere - adotta provvedimenti che incidono profondamente su centinaia di migliaia di professionisti unilateralmente, senza quella «concertazione» tanto sbandierata.
Puniti solo gli avvocati deboli
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