Puntata riparatrice sotto accusa, mercoledì il caso al Cda della Rai

Bonaiuti: «Il rischio è che a forza di gonfiarsi Santoro scoppi, come nella favola di Fedro». E lui replica un po’ offeso

Roma Non una ma due puntate di Annozero saranno oggetto dell’esame del consiglio di amministrazione della Rai di mercoledì prossimo. Perché quella di giovedì scorso, che doveva essere «equilibrata» e riparatrice, non lo è stata. E il direttore generale, Mauro Masi, insieme con gli altri consiglieri affronterà la questione.
Ieri Masi ha lavorato al budget e al bilancio di previsione dell’azienda per il 2009, ma, oltre all’azione di contenimento dei costi, mercoledì il caso-Santoro terrà necessariamente banco. Anche perché gli «approfondimenti» annunciati nel giorno di Pasqua sono tuttora in corso e determineranno delle ricadute. Il direttore generale comincerà solo nel weekend ad abbozzare i contenuti della relazione che presenterà al cda e che sarà stesa nei dettagli a partire da lunedì mattina.
Un fatto è assodato: tutte le iniziative finora intraprese sono state portate avanti di comune accordo con il presidente Paolo Garimberti e con gli altri consiglieri. Collegialmente, perciò, saranno valutati i contenuti delle ultime due puntate di Annozero. E se è certo che le vignette di Vauro e l’attacco senza contraddittorio alla Protezione civile di giovedì 9 sono stati considerati negativamente, bisognerà vedere come saranno giudicate le dichiarazioni di Santoro e Travaglio nell’ultima puntata nonché la riproposizione delle vignette di Vauro, formalmente sospeso. Il clima di collegialità e di serenità contribuisce a rendere più chiari parametri di giudizio.
Considerato che Garimberti ha optato per una linea low profile incarnando il ruolo di presidente super partes, è dalle affermazioni degli altri consiglieri che si può desumere quale sarà la linea prevalente. I due esponenti in quota Pdl-Forza Italia sono infatti irritati per le prese di posizione del conduttore. «Sono indignato perché non solo non è stata una puntata riparatrice, ma anzi Michele Santoro ne ha approfittato per prendere in giro l’azienda in cui lavora e il direttore generale», ha detto Alessio Gorla sottolineando che «la cosa più vergognosa sono state le 15 vignette di Vauro», irridenti della sospensione e «offensive del senso religioso dei cattolici». Gorla è favorevole al solo prolungamento dello stop al vignettista, perché toccare il giornalista significherebbe «trasformarlo in un martire e questo lo vorrebbe lui».
Anche Antonio Verro è dello stesso avviso. «Inaccettabile prendersi gioco dei vertici della propria azienda facendosi scudo della fedeltà del proprio pubblico», ha dichiarato auspicando che il cda proceda «nel modo più opportuno offrendo una risposta che tuteli e renda più forte» la Rai. Se si considera la lettera inviata mercoledì dal cda a Santoro un richiamo, dalle parole di Gorla e Verro si desume l’intenzione di non procedere alla cancellazione di Annozero, ma piuttosto di inviare una forte diffida affinché non si ripetano simili episodi.
Certo, bisognerà verificare anche l’atteggiamento degli altri consiglieri. Se i due esponenti in quota Pd, Van Straten e Rizzo Nervo, baderanno soprattutto a evitare ulteriori imbarazzi al maggior partito del centrosinistra, il componente leghista, Giovanna Bianchi Clerici, ha evitato di sbilanciarsi: «Aspetteremo le comunicazioni e decideremo serenamente».
L’unico a sbilanciarsi, in effetti, è stato Santoro che ha replicato a muso duro al sottosegretario Paolo Bonaiuti.

«Siamo preoccupati per Santoro che si esalta come paladino della libertà di espressione! Qualcuno gli ricordi la favola di Fedro e la fine della rana che scoppiò, a forza di gonfiarsi per somigliare al bue», ha dichiarato Bonaiuti. «L’importante è che scoppio da solo», ha risposto il telegiornalista.

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