Il punto Bello il colore, ma nessuno inventa più nulla

di Enrico Benzing
Non dite che la nuova Ferrari 2011 è più bella che mai e che si presenta con caratteri fortemente innovativi o sicuramente vincenti. Sarebbero bugie. È stupenda solo per il suo colore smagliante, secondo tradizione. Sarà vincente, per la maestria dei suoi costruttori, solo se la Fia-Tv non permetterà altre trasgressioni tecniche madornali, come quelle del 2009 e 2010, per interessi privati in pubblico sport. Oggi, in Formula 1, dall’esterno, non appare più nulla di stravolgente o di promettente: non siamo più ai tempi di Enzo Ferrari: faccio un 12 cilindri (1969) contro i V8 inglesi, e lo faccio piatto, «boxer», perché così gli costruirò intorno un originale telaio da primato, per una impresa mondiale sicura. No, ora c’è un «principal» britannico che afferma: costruiamo tutta la macchina intorno alla flessibilità (colpo grosso della Rbr 2010) dell’ala anteriore, come deciso dal rinnovato (ed asfissiante) regolamento 2011. Bella ammissione: e chi misurerà le flessioni di certe parti, a gara conclusa? Non misurano più una cilindrata (d’ufficio, sul campo) da tempo immemore: l’ultima l’hanno fatta misurare a me a Digione 1979!
Addirittura c’è chi sospetta dichiarazioni di regolarità anche in caso d’infrazione, se la macchina controllata è quella che Mr. Ecclestone ha deciso di portare al titolo. E lei, ingegner Costa, cosa ha previsto nella sua eccellente progettazione? Un’ala anteriore che si piega fino a 19 dei 20 mm della nuova norma, con i 100 chili che, aerodinamicamente, vanno e vengono? O un fondo scocca proiettato, sotto un muso ancor più alto (anche la scocca, per regolamento), entro i 5 mm di flessione, con il nuovo carico (incongruenza!) di 200 chili?
Non dica che soltanto il suo collega Adrian Newey sa studiare certe geometrie di sospensioni, visti i bracci anteriori spioventi della nuova F150 e l’ottimo ridisegno del molleggio posteriore, senza nemmeno copiare il sistema «pull-rod» del suo disinvolto rivale! Al «genio» inglese, però, hanno fatto un regalo 2011: larghezza massima della vettura (Articolo 3.3, invariato dal 1976) a gomme escluse e «camber a go-go». Fortunatamente, a Maranello sanno realizzare il recupero di «camber» con ogni configurazione (schemi già visti in passato) e con ogni ripartizione possibile dei pesi.


Di tutto il resto, anche senza doppio «decker», senza «F-Duct» o senza intersezioni bucate (imbrogli non più tollerati, quindi riconosciuti come tali dalla Fia-Tv), se ne parlerà diffusamente nei prossimi mesi, assieme al nuovo Kers e all’assurdità operativa del «flap» flottante. Con l’augurio che non nascano altre concessioni anti-Ferrari.

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