Purificación Ximénez e María Josefa del Río

Continua anche oggi il doloroso martirologio dei morti ammazzati nella guerra di Spagna del 1936-39. Come abbiamo più volte avvertito, gli omicidi si concentrarono soprattutto nei primi mesi di quella maledetta estate del 1936, quando la sollevazione dei nazionalisti di Franco (18 luglio) fece esplodere la rabbia contro quelli che gli anarco-comunisti consideravano nemici interni: i preti e i cattolici in genere. Se il massacro andò scemando via via che ci si inoltrava nell’autunno fu solo perché a un certo punto non ci fu quasi più nessuno da trucidare. Oggi ci occupiamo di due suore, due delle ventiquattro Carmelitane della Carità catalane fatte fuori in pochi giorni e beatificate l’11 marzo del 2001 da Giovanni Paolo II in un gruppo comprendente duecentotrentatré martiri (capogruppo: José Aparicio Sanz). Non ci è dato conoscere le età di queste due suore, zia e nipote, perché, data la consistenza del gruppo, le biografie risultano necessariamente sommarie e stringate. Suor Purificación Ximénez apparteneva al convento carmelitano di Tarragona e, scatenatasi la caccia al cattolico, aveva cercato rifugio in casa di sua sorella Sofía vedova Del Río, che aveva un figlio, Luís, e una figlia suora, María Josefa, carmelitana anch’ella ma in comunità nel convento di Barcellona. Anche quest’ultima si era rifugiata in casa della madre. Il 23 settembre 1936 i miliziani, avvertiti da una soffiata, fecero irruzione e portarono via tutti quelli che c’erano. I quattro cadaveri vennero ritrovati dopo qualche giorno all’incrocio tra Campanar e Benicalap. www.

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