Al Qaida senza pietà: attacca un villaggio e fa strage di bambini

Sanguinoso attacco di Al Qaida in un villaggio alla periferia sud di Bagdad: almeno 25 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise nelle loro case dopo essere state legate e imbavagliate da uomini vestiti con uniformi militari. Un’esecuzione che, secondo le forze di sicurezza locali, ha l’impronta dei terroristi vicini a Osama Bin Laden che hanno in questo modo voluto punire chi aveva dato il proprio sostegno alle forze occidentali. Tra le vittime, vi sarebbero infatti alcuni agenti della polizia irachena, con le loro famiglie, ed ex insorti appartenenti al gruppo dei «Figli dell’Irak», diventati sostenitori del governo. Le vittime sono state legate prima di essere uccise con un proiettile alla testa. Altre sette persone sono state trovate legate, ma in vita.
Intanto, a Mosul, nel nord dell’Irak, 23 miliziani di Al Qaida, in carcere con l’accusa di terrorismo, sono riusciti a evadere dopo aver creato un varco nel muro di cinta del carcere in cui erano detenuti. I militari iracheni erano riusciti a catturare, nelle scorse settimane, alcuni miliziani dell’organizzazione di Osama Bin Laden.


La violenza nel Paese è diminuita notevolmente negli ultimi mesi, anche se le forze di sicurezza di Bagdad hanno messo in guardia sulla possibilità che si intensifichino gli attacchi dopo le contestate elezioni dello scorso 7 marzo, vinte per pochi voti dall’ex premier, Ayad Allawi. Il massacro di ieri arriva in un momento in cui i principali gruppi politici iracheni stanno tentando di trovare un accordo per formare una coalizione di governo in grado di guidare il Paese.

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