Cronaca locale

Quadrate o giganti, come fare bolle di sapone

Gioia Locati

Un universo in una bolla. Di sapone. Chi l’avrebbe detto che in quelle sfere così leggere si sollevi di tutto, un po’ di fisica, un po’ di chimica, un po’ di matematica. E molto molto divertimento. Si può fare una bolla quadrata. E perché non una bolla cubica? Studiamola: la bolla fa sempre il percorso più breve. Cosa nasconde dentro? Il museo della Scienza e della tecnologia organizza periodicamente cinque laboratori dedicati alle bolle. Oggi «Il fai da te del bollologo» (ore 14) e «I segreti delle bolle di sapone» (ore 15), entrambi adatti a bambini dai 3 anni in su. Domani «Bolle di scienza» (ore 10), dai 9 anni in su, e «I segreti delle bolle di sapone» (ore 11) dai 3 anni. Ma l’età è indicativa perché anche i grandi di divertono come matti. Gli animatori si alternano. Oggi toccherà a Luca Iozzia avvicinare gli apprendisti ai segreti delle cannucce. «Il gruppo deve essere formato da una ventina di persone, tra adulti e piccini - ha spiegato Iozzia - La cosa che tutti dimenticano è la più scontata: per fare le bolle non basta il sapone con l’acqua, ci vuole l’aria. Mettiamo nelle mani dei bambini dei grossi contenitori da mezzo litro, gli affidiamo la cannuccia e via. Provando e riprovando la bolla viene fuori. I protagonisti sono loro, i piccoli. Lo sbaglio più diffuso? Soffiare nella forma che dà origine alla bolla, bisogna muoversi, correre e la bolla arriva». Giocando si impara, insomma. E ogni bolla, anche se può sembrare assurdo, ha mille facce. Quella del piccolo di 3 anni che esulta alla prima bolla tutta sua. Quella del bambino di 9 anni alle prese con reti e bottiglie che scopre come nasce un vortice. Quella di chi ama le scienze e arriva a sapere quanto è elastica una lamina saponosa usando soltanto uno spago e una cannuccia. E chi immaginava ci fosse la pelle dell’acqua... Per i più grandicelli i laboratori «A fondo nella schiuma», dai 12 ai 18 anni e «Geometrie a colori» dai 14 ai 18 anni, un’ora ciascuno, dopodichè si esce «trasformati». Aria, acqua e detersivo i primi ingredienti per scivolare nella chimica, creare un sapone e analizzare le proprietà dei tensoattivi. Ecco la ricetta migliore per fare le bolle. Come si fa a mettere d’accordo acqua e olio? Lì si scopre la giusta soluzione. Ma il sapone è veramente neutro? Perché scioglie lo sporco? E qui il viaggio nell’universo bolle è appena cominciato. «Si possono utilizzare le lamine saponose per ridurre la matematica ai minimi termini e per vedere la fisica a colori» hanno spiegato i maestri del museo. Da qui «riflessione e interferenza, pressione e tensione superficiale». Perché una nave galleggia e un batuffolo di cotone affonda? Come fanno gli insetti a camminare sull’acqua? Lo si scopre con esperimenti semplicissimi, sulla densità e la tensione superficiale.

Coesione, pressione e capillarità, quante forze stanno in una bolla? Perché le bolle sono rotonde? Qual è il colore di una bolla di sapone? Silenzio, la risposta richiede riflessione.

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