Qual è stato il più grande match di sempre? Chiunque avrà cercato, almeno una volta, di cercare di dare risposta a questa domanda. Chiunque, almeno una volta, avrà aperto quel cassettino della mente alla ricerca di ricordi e immagini ormai sfuocati dal tempo. E via con l’elenco: Italia-Germania (probabilmente, i più «grandicelli» si ricorderanno il 4 a 3 di Messico ’70, mentre per i più giovani Italia-Germania significa soltanto Grosso e Del Piero), una finale di Champions League della propria squadra del cuore, la partita che è valsa uno scudetto... Ma «il match del secolo» è per ognuno di noi una partita differente.
Al di là di quelle partite che inevitabilmente hanno segnato ricordi, gioie e dolori di intere generazioni, ci sarà sicuramente una partita che più di qualunque altra ha arricchito il nostro personale album di ricordi: la prima volta allo stadio, il primo scudetto, quella dove il nostro beniamino segnò una tripletta o, perché no, una cocente delusione che ogni qualvolta affiora alla memoria brucia ancora. Quanti milanisti potranno mai dimenticare la nottataccia di Istanbul? Eproprio per quel suo epilogo inaspettato e (per molti tragico), perché non annoverarla tra i più grandi incontri di sempre?
Il quotidiano britannico Herald Tribune ha trovato sul sito amazon.com più di 17mila libri dal titolo «il più grande match di sempre». Diciassettemila volumi che raccontano ognuno una partita differente: bene, abbiamo deciso di provarci anche noi. Ecco dunque otto racconti di altrettanti incontri che rappresentano «la partita della nostra vita». Gustateveli e poi provate a rispondere: qual è il match della vostra vita?
Quei gol da urlo che valgono più di Berlino:
Italia-Germania 2 a 0 (4 luglio 2006)
Lo scudetto che cambia il destino e che invece diventò un autogol:
Torino-Cesena 1 a 1 (16 maggio 11976)
Senza penna e con il torcicollo. Ma dalla vita non volevo altro:
Italia-Germania 3 a 1 (11 luglio 1982)
Wembley, una finale, un'italiana. Ho capito cos'era l'emozione:
Milan-Benfica 2 a 1 (22 maggio 1963)
C'erano Corso, Bini e Lucescu. E, scusate se è poco, pure io:
Inter-Giornalisti tanti a pochi (18 marzo 1999)
Palla a Cassano: stop, tacco e tiro. 15 secondi che durano ancora oggi:
Bari-Inter 2 a 1 (18 dicembre 1999)
Dalle ceneri del Sessantotto spuntò il trionfo della Fiorentina:
Juventus-Fiorentina 0 a 2 (11 maggio 1969)
Bonimba ne fece 3. Ma Suarez segnò nella porta sbagliata:
Inter-Sampadoria 4 a 4 (9 gennaio 1972)
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