Quale mutuo con i tassi-altalena

In questo scenario di cambiamenti continui, i consumatori rischiano di perdere la bussola. Il Giornale, con l'aiuto di Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline, risponde alle domande più frequenti del popolo dei mutui

Quale mutuo con i tassi-altalena

La notizia che il popolo dei mutui attendeva da tempo è finalmente arrivata: i tassi hanno iniziato a scendere e le rate mensili, se la tendenza alla discesa si confermerà, dovrebbero seguire a ruota. L'Euribor sui prestiti a tre mesi - che viene calcolato dall'Associazione delle banche europee e si ripercuote direttamente sui mutui a tasso variabile - è sceso ieri al 5,24 per cento, otto punti base in meno rispetto al 5,32% di lunedì, il calo più forte in oltre cinque anni. Quello a sei mesi è al 5,30 per cento. Rientrano sotto il 5 per cento i tassi sui prestiti a un mese di scadenza, che passano al 4,93 per cento. E l'Euribor sui prestiti a una settimana è calato al 4,20 per cento, dal 4,37 per cento di lunedì, ma nei giorni scorsi aveva a sua volta superato il 5 per cento, circostanza che non si era mai verificata in precedenza. In calo anche l’Euribor a un anno: al 5,425 per cento dal 5,489 per cento di lunedì. In un mutuo a tasso variabile il tasso viene stabilito aggiungendo all'Euribor lo spread, cioè la percentuale che ogni banca aggiunge quale proprio ricavo e che resta invariata per tutta la durata del mutuo, a differenza dell'Euribor.

I tassi interbancari avevano iniziato ad attenuarsi dopo i tagli concertati dei tassi ufficiali decisi dalle Banche centrali. Misura che era stata seguita da ulteriori e massicce immissioni di liquidità supplementari nel circuito interbancario, a condizioni sempre più favorevoli proprio per stimolare un ritorno a livelli più in linea con quelli ufficiali. E lunedì il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che siede nel consiglio direttivo della Bce, ha affermato che con le varie misure approntate ci si attende un rientro dei tassi misurati dall'Euribor sotto il 5 per cento. Anche l'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, chiede che le banche taglino i tassi di interesse. «Il tasso fisso per l'acquisto di immobili da parte delle famiglie è più alto in Italia di circa un punto percentuale rispetto alla media dell'area euro (+0,84% ad agosto 2008)» ha detto il presidente Paolo Buzzetti.

In questo scenario di cambiamenti continui, i consumatori rischiano di perdere la bussola. Il Giornale, con l'aiuto di Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline, risponde alle domande più frequenti del popolo dei mutui, sia che ne abbiano già uno in corso e vogliano cercare condizioni migliori, sia che debbano accenderne uno per comprare la casa.

1) Le rate scenderanno? E quanto durerà?

2) Si può passare al fisso senza pagare penali?

3) Accordo Abi-governo: cambierà qualcosa?

4) Trasferimento: è vero che può essere negato?

5) Vale ancora la pena di rinegoziare il mutuo?

6) Per chi compra: meglio tasso fisso o variabile?

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