«Ma quali sprechi, con la mia Jaguar Atm risparmia»

«Amareggiato. Sono amareggiato». Francesco Tofoni è uno dei membri del consiglio di amministrazione di Atm, interamente azzerato, insieme al presidente della società dei trasporti milanese Elio Catania, dal neo sindaco Giuliano Pisapia.
Vi siete riuniti. Risultato?
«Abbiamo preso atto delle decisioni dell’amministrazione, ma non abbiamo gradito le modalità di questa decisione».
Quali modalità?
«Il fatto che nulla ci sia stato comunicato direttamente. Ma di aver saputo tutto dai giornali, dove sono state fatte circolare accuse infondate».
Pisapia dice che manca il rapporto fiduciario.
«Diciamo subito che se Pisapia avesse il coraggio di dire che vuole un consiglio di sua fiducia politica, non ci sarebbe niente di male».
Niente di male?
«No. Sarebbe una cosa legittima».
E allora di cosa vi lamentate?
«L’ho detto, delle accuse infondate di sprechi e privilegi».
Lei è quello della Jaguar a spese dell’Atm.
«Ecco, appunto. Mi piacciono le Jaguar ed è da dieci anni che guido Jaguar. Le compro e le pago».
Ma la sua è nel bilancio dell’Atm.
«L’azienda in quanto dirigente mi ha offerto un leasing di 26mila euro all’anno per un’auto».
E lei?
«Io ho detto che la mia Jaguar di cinque anni funzionava benissimo. La tenevo e all’azienda costava 17mila euro».
Vorrebbe dire che con la Jaguar faceva risparmiare?
«Certo, facevo risparmiare l’azienda e sono stato accusato di sprecare denaro pubblico».
E se Pisapia vi avesse detto che voleva un consiglio di sua fiducia politica?
«Avremmo fatto un passo indietro».
Non è una questione di lana caprina?
«Non ci ha fatto piacere che abbia fatto appello a una legge dell’83 usando spiegazioni infondate».
Farete ricorso?
«Stiamo valutando la possibilità di azioni di tipo legale per difendere l’onorabilità del consiglio. Perché io in dieci anni di azienda ho sempre fatto l’interesse della città».
Lei è anche dirigente responsabile dei Servizi diversificati.
«Non dovrei essere io a dirlo, ma visto che ci accusano ricordo che l’ho fatto con risultati eccellenti dimostrati da utili rilevanti».
Per questo è amareggiato?
«Diciamo che mi sento piuttosto maltrattato».
E come se lo spiega?
«Forse Pisapia non ha fiducia nei manager di destra e preferisce sostituirli. È una cosa che si fa. Ma non si mettano di mezzo giudizi sulla qualità del lavoro svolto».
Anche lei dice che è una cosa che si fa.


«Certo, si pagano le conseguenze economiche. Noi abbiamo dei contratti».
Quanto durano?
«Un altro anno e mezzo».
Stipendi d’oro. Si è parlato di un costo di 2-3 milioni di euro per mandarvi via.
«Parliamo di 40mila euro lordi all’anno. Sciocchezze».

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