Michela Giachetta
da Nettuno (Roma)
Nettuno, agosto 1967. Un altro mondo. Luomo doveva ancora sbarcare sulla Luna, il divorzio era illegale e il «Cuore matto» di Little Tony faceva ballare i giovani sulle spiagge. Non erano ancora gli anni di piombo, ma non erano già più gli anni del boom economico. Si cercava una nuova identità e un nuovo modo di vivere. Nel mondo, in Italia, nel Lazio. Anche Nettuno si inserisce in questa ottica. Nasce allora il Vittoria, uno degli stabilimenti storici della zona, accanto al porto turistico. E nasce con mille colori. Ombrelloni rossi, gialli, verdi, pieni di fiori. Uno diverso dallaltro. Come i costumi delle signore. Si celebra lestate e lo si fa nel modo più vistoso possibile. Non cè bisogno di distinguersi dagli altri stabilimenti. Gli altri stabilimenti semplicemente non ci sono. Quello che serve è farsi notare. Ecco perché i colori. Che si inseriscono perfettamente nel contesto cittadino. Allazzurro del mare, Nettuno, infatti contrappone anche il verde dei suoi boschi, selve e parchi, che ne migliorano il clima, ne abbelliscono il paesaggio. Ma i colori e i fiori sono anche una precisa scelta di chi lo stabilimento Vittoria lo inaugura: Luigi Della Bella. «Mio padre era una persona allegra - ricorda Stefano della Bella, il figlio che ora gestisce lo stesso stabilimento - e quando ha aperto il Vittoria ha voluto portare la sua allegria in spiaggia». Allora il Vittoria occupava solo 2500 mq, era in muratura e ospitava al massimo un centinaio di persone. «Ci si conosceva tutti, ci si dava del tu, si mangiava tutti insieme - racconta Della Bella -. Mio padre, che era un marinaio, conosciuto da tutti con il nome di Giggetto, spesso andava per mare e quando tornava, carico di pesce, organizzava cene sulla spiaggia». Falò, grigliata, musica. Il «piccolo grande amore» di Baglioni doveva ancora nascere, ma il «sapore di sale e di mare» di Gino Paoli era già sulla pelle e sulle labbra di molti.
Da allora molte cose sono cambiate. Oggi, Nettuno, agosto 2005. Lo stabilimento Vittoria, che attualmente occupa 12.500 mq, ospita 500 ombrelloni, contro i 100 degli anni Sessanta. Tutti bianchi e blu. Serve per distinguersi dagli altri innumerevoli stabilimenti. Impossibile «darsi del tu», anche volendo. «Ora le persone sono più esigenti, vogliono tutte le comodità - spiega Stefano Della Bella - e noi cerchiamo di accontentarle. Allinterno della nostra struttura si possono trovare un pub, un ristorante, un campo da calcetto, una boutique che vende dallolio solare alle batterie. Offriamo una serie di opportunità, in modo da soddisfare tutte le richieste e tutte le tasche». Oggi quasi più nessuno arriva in spiaggia con spaghetti e panini. Oggi quel che conta è la forma. E poterla mettere bene in vista. Per questo i costumi sono ridotti ai minimi termini e le persone chiedono canoe e pattini, per divertirsi, dicono. Altro che grigliata in spiaggia.
Oggi al Vittoria capita anche di vedere qualche vip. Fiorello, Luca Giurato, Carmen Lasorella, Bruno Conti, che a Nettuno è nato e vive, ogni tanto passano da quelle parti.
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