Quando l’amicizia vien cantando

L’esperimento discografico è riuscito. Il cd Tozzi Masini, uscito lo scorso 24 novembre, ha già ottenuto un Disco d’oro ed ha da poco superato la soglia delle 50mila copie vendute. La nuova coppia della canzone italiana ora si cimenta alla prova del «live».
Il tour di Umberto Tozzi e Marco Masini, partito lo scorso 22 marzo da Torino (città natale di Tozzi), approda questa sera nella capitale (Gran Teatro di Tor di Quinto alle 21).
Ovviamente il concerto sfrutta il successo del disco e in scaletta non mancheranno brani tratti dal nuovo cd come Arrivederci per lei che i due artisti dedicano durante i loro show ai nostri soldati impegnati nelle missioni umanitarie all’estero.
L’inedito e fortunato esperimento di collaborazione discografica ha il suo naturale effetto nei concerti dove i due si abbandonano volentieri a duetti, esperimenti, gag, aneddoti che servono non soltanto a dare nuova vita a canzoni di repertorio ma anche ad offrire al pubblico un piccolo excursus biografico sulle rispettive carriere.
Sulle origini del progetto fa luce lo stesso Masini. «L’idea si è concretizzata - ricorda il cantautore toscano - in un momento di forte maturazione artistica. Almeno per quanto mi riguarda». «Un momento - aggiunge Masini - dove a contare non sono più solo le canzoni, ma anche la capacità di comunicare con il pubblico». L’amicizia tra i due artisti è ventennale, risalendo al periodo in cui Tozzi era sulla cresta dell’onda con il singolo Si può dare di più che gli valse la vittoria al festival di Sanremo del 1987 dove concorreva insieme con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi. A quel tempo Masini e Tozzi condividevano lo stesso produttore Giancarlo Bigazzi. E fu proprio quest’ultimo a metterli in contatto.
Se è vero che Umberto Tozzi e Marco Masini rappresentano le due facce opposte della canzone melodica italiana, più classico il primo e trasgressivo il secondo, il loro sodalizio artistico è comunque il frutto della «stessa cultura musicale», come ricorda Masini. «La mia interpretazione non aggiunge e non toglie nulla alle canzoni di Umberto e la sua altrettanto - spiega il cantante toscano -.

Le canzoni interpretate dall’altro, diventano nuove grazie agli arrangiamenti. D’altra parte, io e Umberto abbiamo due repertori simili eppure diversi: simili nelle storie e nei sentimenti che raccontano, diversi soprattutto proprio nel nostro modo di proporle al pubblico».

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