Più che un articolo, questa è una lista della spesa. Una spesa che vi consigliamo di fare perchè, per la prima volta dopo tanti anni, ci siamo imbattuti in opere di artisti che raccontano anche un’altra Genova, in cui non necessariamente i poliziotti sono tutti cattivi e i black bloc sono tutti buoni. Vulgata troppo spesso asseverata dagli intellettuali organici italiani.
E quindi, di fronte a un’altra verità, tanto di cappello a chi ha il coraggio di dirla e di non intrupparsi. Soprattutto, se si tratta di gente come Giorgio Forattini, che ha subito sulla propria pelle la mancanza di satira di una certa sinistra, o come Edoardo Bennato, che è sì di sinistra. Ma di un’altra sinistra: libertaria, anarcoide, un po’ radicale, capace di ironizzare sulla «grande festa nazionale» (sottinteso: de L’Unità), di chiedere ai magistrati di Tangentopoli: «Tu chi sei? tu che hai fatto in passato?» o di non schierarsi sempre dalla stessa parte.
Quindi, via coi consigli per gli acquisti. Il libro di Forattini Coalizione da Tiffany, di cui ci siamo occupati anche ieri nelle pagine nazionali (Mondadori, 16 euro) dedica addirittura quattro vignette a casi genovesi, che riportiamo in queste pagine: due a Fabrizio Quattrocchi e al suo essere offeso anche dopo la morte, anche dalle istituzioni cittadine, dai magistrati e dai politici. E due vignette al G8. Temi che tornano nel libro di Forattini ancora a distanza di anni. Detto tutto.
Edoardo Bennato, invece, riparla di fiabe con il suo Cd e Dvd La fantastica storia del pifferaio magico, capolavoro che riporta ai tempi di Burattino senza fili e Sono solo canzonette, concept-album in cui raccontò a modo suo Pinocchio e Peter Pan. Stavolta, lo affiancano moltissimi artisti, da Max Pezzali a Irene Grandi, dai Negrita a Jovanotti. Fino a Niccolò Fabi, che affianca Bennato nella ripresa della sua dolcissima Non è amore, in cui si canta sì: «Non è amore/legittima difesa: prima sparo/e dopo chiedo scusa, quel che conta/è la legalità».
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