Quando il poeta va in cerca della verità e mette in scacco i tanti luoghi comuni

Quando il poeta va in cerca della verità e mette in scacco i tanti luoghi comuni

La ricerca della Verità è - dev’essere - incessante, continua, appassionata. Come un lungo viaggio intorno e all’interno dell’Uomo, a scavare - faticosamente, ma doverosamente - nella sua mediocrità fisica e, insieme, nella sua (vera? presunta?) superiorità metafisica.
Un poeta, di assoluta onestà intellettuale come Ito Ruscigni, non si sottrae al percorso obbligato, che scaturisce dalla coscienza laica (ma non laicista), integra (ma non integralista), e soprattutto libera da sovrastrutture come quella di un fanciullo, e disincantata come si addice a chi ha tanto indagato, ha altrettanto scoperto, e infine ha compreso che la méta è una stella: luminosa, e pur sempre irraggiungibile.
Eppure - sembra dire, a volte persino urlare Ruscigni - vale sempre la pena di lottare. Mai rassegnarsi alla mediocrità, perché - o anche se - «Il poeta / è un essere solo / Ci vuol poco / a sentire il profumo della poesia / e anche meno / a recidere un fiore / Ma la vita senza poesia / muore».
Ecco dove «Stella del Nord (Nuove laminette orfiche)», De Ferrari Editore, la più recente opera letteraria di Ruscigni, tocca le corde più sensibili dell’animo. E lo fa proprio con la forza del dubbio, contrapposto alle certezze che sono sempre figlie della superficialità. Ruscigni, in questo più ancora che nelle sue acute opere precedenti - da «In uno itinere» a «Notte dell’insonnia», da «Giardino del Lepre» a «Negli specchi fantasma», al premiatissimo «Eis» - è spietato nel censurare i luoghi comuni, autentici e tragici paraocchi dell’animo.
Anche per questo, da par suo, l’autore affronta - sì, affronta! Lancia in resta, con tutte le armi perfettamente lecite della cultura «che sa di non sapere» - gli infiniti spazi della letteratura e della fisica, tratta di psicanalisi e filosofia, si proietta dalla Storia al mito-modernismo, dalla Provvidenza alle religioni, dalla materia allo spirito: una sapiente provocazione intellettuale che vuole contribuire a scuotere le coscienze intorpidite, annientate dal «travolgente quotidiano», e appagate non dalla consapevolezza della tensione morale, quanto piuttosto dall’accidia della consuetudine.
Così il poeta incita ancora, più che mai, a guardare in alto: «Sei per noi / la Stella del Nord / bussola / della nostra mente / ago calamitato / del nostro cuore».

Non si può fare a meno di riflettere e ragionare: sull’eterno viaggio alla ricerca della verità che si illumina di luce e sentimento.
Ito Ruscigni, «Stella del Nord (Nuove laminette orfiche)», De Ferrari Editore, prefazione di Marco Vannini, 144 pagine, 12 euro.

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