Cronache

QUANDO SI GIOCA

Cuore doriano: ore e ore in coda per una tessera della Sud La società si scusa per i disagi

QUANDO SI GIOCA

Federico Casabella

«Mi basta sentir Sampdoria e mi scoppia il cuore», è il motivetto di uno dei canti che i tifosi della gradinata Sud ogni domenica dedicano ai loro beniamini, ma è anche il motto con il quale ieri il popolo blucerchiato, ha preso d'assalto il Sampdoria point e le 72 ricevitorie della Lottomatica spalmate sul territorio ligure, mandandole in tilt, per rinnovare l'abbonamento alla Sud. Complice la perdita di 500 posti nel settore occupato dal cuore del tifo organizzato, per non rimanere senza tagliando, i tifosi della Samp, giovani e vecchi, donne e bambini, già dall'alba hanno cominciato ad accalcarsi fuori dai locali di Via Cesarea per non perder il diritto di prelazione ed essere costretti ad emigrare verso altri settori dello stadio. A sera, chiusa la vendita, saranno stati staccati settemila tagliandi. Gli ultimi posti della Sud si presume si volatilizzeranno in queste ore.
Ieri, in via Cesarea, tante storie d’amore per i colori blucerchiati. C’è quella di Francesca, 25 anni, di Certosa che, per non perdere l'abbonamento, si è presentata alle 6.30 fuori dal Sampdoria point, ma si è trovata davanti un muro umano di persone, «ho preso mezza giornata di ferie per non dover andarmene dalla Sud. Non voglio neanche pensare al fatto di doverla perdere e per evitare problemi ho preferito venire qui piuttosto che andare dal tabacchino sotto casa». Alla fine conterà undici ore di coda prima di esultare all'uscita del negozio, tessera alla mano.
E sotto il sole di mezzogiorno, nella calda ed umida giornata di fine giugno, ci sono migliaia di persone un po' di tutte le età pronte a saltare il pasto piuttosto che perdere la priorità. Andrea, 21 anni, per un giorno ha accantonato la preparazione degli esami universitari e si è messo in fila dal mattino alle 4.30. Deve rinnovare anche la tessera del padre. A soccorrerlo, nell'ora di pranzo (cuore di mamma) è la madre che gli porta i viveri: focaccia e coca cola per riprendere le forze e sobbarcarsi ancora un paio d'ore di coda. «Sono 5 anni che vado nella Sud, non voglio mancare proprio nell'anno della Uefa - esclama Andrea - Comunque vada, se non dovessi riuscire a prenderla, dirotterei in distinti o gradinata nord. Basta esserci».
C'è chi è infastidito da chi si presenta con pacchetti di 20 tessere da rinnovare per l'intero vicinato e prova a lamentarsi con i disperati addetti del Samp point, sconvolti dalla calca, e chi fa amicizia e discute sul mercato della Sampdoria,e poi c'è chi, come Luciano, 70 anni, intrattiene i compagni di coda raccontando di quando, bambino, entrava gratis a Marassi per seguire l'Andrea Doria facendosi accompagnare per mano da qualche adulto: «E pensare che quando c'era stata la fusione eravamo delusi. Ora, nonostante la mia età, mi basta vedere i nostri giocatori entrare in campo per commuovermi».
Dalle pagine da libro cuore a chi, invece, è arrabbiato con la società e la Lottomatica per l'organizzazione della partenza ad handicap di questa campagna abbonamenti. Infatti, i tifosi che si sono assiepati fuori dalla ricevitorie Lottomatica, ieri mattina, hanno atteso invano. C'erano code ovunque, da Piazza Portello a Pontedecimo, da Pegli a Quinto. Dopo poche ore, il sistema era bloccato e solo alcune ricevitorie hanno funzionato, ma dal pomeriggio. La Sampdoria si è scusata per il disagio creato al suo pubblico, e l'unica versione sul perché dei fatti arriva dalla società di Corte Lambruschini, poiché è stato impossibile mettersi in contatto con la Lottomatica nella sede di Roma: «Il problema è che il sistema Lottomatica non è riuscito a reggere l'incessante richiesta, ed è andato in tilt per ore - spiegano dall'U.C.

Sampdoria - Ancora per la giornata di domani (oggi per chi legge ndr) invitiamo i tifosi che non devono rinnovare l'abbonamento di gradinata Sud, ma di altri settori, ad attendere qualche giorno».

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