Quando Sua Santità diventa l’obiettivo da colpire

Senza risalire a Papa Giovanni VIII, ucciso nell’882 e detentore del poco invidiabile record di primo Pontefice assassinato, sono tanti i precedenti di aggressioni (più o meno gravi, più o meno riuscite), ai danni della più alta figura ecclesiastica della Chiesa cattolica. Per esempio, era il 1970 quando Paolo VI venne accoltellato a Manila, nelle Filippine. In quell’occasione, uno squilibrato lo ferisce a tre centimetri dal cuore con un pugnale ed è il cardinale Marcinkus a bloccarlo. Molto più teatrale fu l’attentato a Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, quando Ali Agca sparò due colpi di pistola all’addome di Wojtyla. Che un anno dopo - maggio 1982 - fu di nuovo vittima di un’aggressione, stavolta a Fatima, in Portogallo. Qui un prete spagnolo ultraconservatore tentò di pugnalarlo con una baionetta, definendo Wojtyla «agente di Mosca». Sempre il Papa polacco fu protagonista di altri episodi meno gravi. Il 23 maggio 2002 durante la messa nel palazzetto dello sport di Baku, in Azerbaigian, un uomo con le stampelle cerca di avvicinarsi al Papa. Lo fermano e lo allontanano, forse la reazione è stata esagerata. Forse voleva solo consegnare al pontefice un biglietto o una busta.
Comunque, i tentativi di intercettare i pontefici, anche se non necessariamente con intenzioni ostili, sono purtroppo continui. Il 9 luglio 2006 a Valencia in Spagna una persona rompe gli argini sul percorso della papamobile per raggiungere a piedi Benedetto XVI, ma è fermato dal servizio d’ordine. Il 12 settembre 2006, a Ratisbona in Germania, un ragazzo con una bandiera vaticana al collo cerca di superare l’apparato di sicurezza per raggiungere Benedetto XVI che sta celebrando la messa all’aperto, ma viene bloccato. E il 6 giugno 2007 un giovane squilibrato tedesco riesce con un tuffo spettacolare a superare le transenne e ad arrivare a un metro dal Papa, che sta passando sulla sua papamobile, poi anche lui viene placcato dalla Gendarmeria vaticana. Il 25 dicembre 2008 troviamo invece in azione per la prima volta lei: Susanna Maiolo, la ragazza italo-svizzera che ha riempito le cronache di queste ore. Tanta anche lei di scavalcare la transenna, come molti altri sembra lì per toccare il papa, ma il tentativo fallisce sul nascere.

E la Maiolo ha giusto un anno per riflettere e per tornare alla carica. Questa volta con risultati più clamorosi. Naturalmente, ci si chiede come sia possibile che una squilibrata sia arrivata a toccare o a sfiorare il Papa non una ma addirittura due volte in un anno. Misteri del Vaticano.

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