Cultura e Spettacoli

Quanta commozione per i tragici destini dello scimpanzè e dello scacchista

Fiore all'occhiello della Festa internazionale del film di Roma, la sezione «Extra» diretta da Mario Sesti propone quest'anno il documentario di Liz Garbus che racconta la romanzesca e drammatica esistenza di Bobby Fischer e «Project Nim» del premio Oscar James Marsh

Cosa caratterizza davvero il Festival internazionale del film di Roma? Il glamour? Non si direbbe, visto che impallidisce di fronte al fascino della Croisette di Cannes. Le grandi anteprime? Anche lì, meglio lasciar perdere visto che esse si perdono in una macedonia estremamente dispersiva. Allora si punta tutto sui film in concorso? I grandi registi, però, preferiscono ancora puntare sulla vetrina francese della già citata Cannes e su quella veneziana.
Esiste però un'isola felice nel grande menù cinefilo offerto dalla Festa del cinema di Roma. È la sezione «Extra», pensata e diretta da Mario Sesti. Una sezione che declina al meglio tutte le virtù della settima arte. C'è rigore. C'è impegno. C'è ricerca di nuovi linguaggi. Ci sono le migliori firme del mondo del documentario e della docu-fiction. È qui che il cinefilo o il semplice spettatore motivato può trovare le migliori energie del nuovo cinema. Fatto è che molti dei titoli passati nelle precedenti edizioni sono diventati dei casi cinematografici internazionali.
Quest'anno ben tre premi Oscar «nobiliteranno» la squadra della sezione «Extra». In prima fila c'è Davis Guggenheim che porterà a Roma «From the sky down» che ricostruisce la storia della registrazione del celebre disco degli U2 «Achtung baby». In concorso anche «Catchin hell» di Alex Gibney che racconta l'incredibile storia di Steve Barman, un tifoso della sguadra di baseball dei Chicago Cubs, costretto a vivere nascosto dopo aver imprudentemente deviato un fuori campo nella partita che è costata alla squadra di Chicago la perdita del campionato.
Completa il terzetto James Marsh, che porta fuori concorso la toccante storia di Nim, un piccolo scimpanzè che è stato sottoposto, negli anni Settanta, a un incredibile esperimento di inserimento nella vita di una famiglia grazie all'apprendimento del linguaggio dei segni. L'esperimento fallì e le conseguenze di quel fallimento sono un atto d'accusa contro l'antropocentrismo corrivo di chi ha lasciato che il povero animale finisse i suoi giorni addirittura in un centro per la vivisezione, ormai completamente impazzito. Con un montaggio coinvolgente e un attento recupero di materiale documentario, Marsh fa di «Project Nim» un autentico capolavoro da non perdere.
Ci sarà spazio anche per parlare dell'Italia e delle sue contraddizioni. C'è il mal di giustizia, raccontato pietosamente ma senza tante indulgenze in «148» dove viene analizzata la tragica odissea carceraria e giudiziaria che ha portato alla morte di Stefano Cucchi. Ma ci sarà spazio anche per un vanto tutto italiano. Con «Franca la prima», ideato e diretto proprio per il Festival da Sabina Guzzanti, si racconta (sarebbe più giusto dire celebra) la vita e soprattutto l'invidiabile carriera e l'altrettanto seducente carisma di Franca Valeri.
Nella sezione Extra quest'anno in concorso ci saranno fra gli altri «Girl Model» di Ashley Sabin, su un giro di modelle, dai 13 ai 17 anni, spedite in Giappone con il miraggio di entrare nel mondo della moda. Tra i documentari fuori concorso spiccano «Bobby Fischer against the world» di Liz Garbus, sul celebre scacchista scomparso nel 2008 e «Case chiuse» di Filippo Soldi, che ricostruisce la storia delle case di tolleranza per approdare nella più celebre casa chiusa di oggi, che si trova a Berlino.

All'interno della sezione Extra si svolgeranno anche gli incontri con alcuni dei protagonisti del cinema internazionale: una lezione di Michael Mann, il regista che rivoluzionò il mondo della tv con «Miami Vice».

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