
I ponti uniscono e dividono, se immaginari vanno bene persino per le banconote, come quelle dell'euro, sarà perché il ponte dell'arcobaleno porta verso una pentola d'oro... Di sicuro "I ponti sono buoni per pensare" come esordisce Gavin Francis nel suo Ponti. Viaggi sulle strade della connessione (Edt, pagg. 320, euro 18). E Gavin Francis, scrittore di viaggio scozzese e medico che del suo libro verrà a parlare ad Ancona (Ulisse Fest, 5 luglio, Mole Vanvitelliana alle 16) per pensare sui ponti si è consumato le scarpe. E nel mondo ne ha attraversati tantissimi. Per scoprire che sono tutti diversi, si può andare da un tronco messo sopra un torrente al capolavoro di ingegneria lungo chilometri. Ma sono anche le intenzioni e i risultati a cambiare. Si possono fare ponti (levatoi) per difendersi e ponti per attaccare, ponti per separare o per unire.
Ecco allora un memoir di viaggio che è anche una riflessione filosofica portata avanti negli anni. Si parte dal ponte di Tweed nel Regno Unito - finito nel 1820 e lungo 137 metri, le macchine passano una per volta facendo sobbalzare le sue catene - attraversato nell'infanzia per arrivare al gigantesco sistema di ponti di Kattegat in Scandinavia - ultimato nel 2015 - che ha rivoluzionato gli spostamenti e l'economia della zona. "Un ponte che collega due nazioni ha all'incirca ventimila utenti al giorno, molti dei quali danesi che si sono trasferiti a Malmö, in Svezia, per via del boom economico e quindi dell'eccessivo aumento del costo della vita a Copenaghen". In mezzo, altre 34 meraviglie ingegneristiche. Alcune notissime come il London Bridge o il ponte di Mostar, altre molto meno come il vecchio ponte di Attock in Pakistan.
Ma ogni volta sopra gli archi, o sotto le corde e le passerelle tese passa la storia e anche la poesia perché Francis sui ponti degli antenati degli inca, fatti di corda, ad esempio si porta i versi di Emily Dickinson: "Avanzavo di asse in asse/ un lento e cauto cammino /le stelle intorno al capo percepivo". Ponti di vita, anche ponti di morte perché dai ponti ci si butta.