Ma quanti abitanti ha Cartoonia? Tra buoni e cattivi, 42mila

Ecco il primo censimento del mondo dei cartoni animati: un dizionario elenca eroi e segreti delle serie più famose. Oltre 3mila storie animate dal primo corto del 1908 all'era digitale della Pixar

Ma quanti abitanti ha Cartoonia? Tra buoni e cattivi, 42mila

Quando Willy il Coyote al termine di un infinito inseguimento iniziato nel lontano 1949 nei rossi deserti delle Montagne Rocciose, riesce ad acciuffare il dispettoso Beep Beep - un dozzinale Geococcyx californianus che non ha nulla a che fare con gli struzzi - il famelico canide, sorpreso, si gira a favore di camera e alza un cartello con scritto: «Now what do I do?», «E ora cosa faccio?». Accadeva in un episodio del 1980. Comprensibile che si fosse dimenticato il motivo di una caccia che durava da trent’anni. E quella di The road runner show (come da titolo originale della serie) non è neppure l’avventura più lunga della storia dei cartoon.

L’avventura dei cartoon dura ormai da un secolo. Anzi da un secolo e un anno. Il primo film realizzato con la tecnica del disegno animato, il cortometraggio Fantasmagorie del regista francese Emile Cohl, fu presentato a Parigi il 17 agosto 1908: 700 disegni per due minuti di proiezione al Théâtre du Gymnase. Da allora, ne sono passati di storyboard sul grande schermo.

Sono passati immortali personaggi disegnati a mano, come Felix The Cat, nato nel 1919 e defunto nel 1961 (e grazie al quale oggi il 60% dei gatti di sesso maschile esistenti al mondo porta il suo nome), tutto lo zoo della Disney, miti generazionali come Popeye, Betty Boop, Mister Magoo, Bugs Bunny... Ed eroi programmati al computer, a partire dagli anime giapponesi fino ai capolavori digitali della Pixar: da Toy Story al nuovissimo Up, in uscita a ottobre in Italia.

Primo settore d’intrattenimento al mondo in fatto di vendita di vhs, dvd, merchandising e copyright, quello dei cartoon non è solo un mondo senza confini cronologici - dalla preistoria dei Flintstones (negli anni ’60 proclamati il cartone animato più famoso del mondo) al futuro del Secolo Universale di Gundam (al centro di una delle più epocali battaglie legali che la storia dell’animazione ricordi: nel 1979 fu importato illegalmente dal Giappone all’Italia) - né barriere geografiche (dall’Argentina dei Pinguini alla riscossa allo Zimbabwe di Porta sempre il tempo con te). I cartoon sono soprattutto un universo affollatissimo. Che oggi viene per la prima volta censito da un’opera colossale, un unicum nel suo genere: il Dizionario dei cartoni animati (Anton edizioni), nato dalla forza di volontà e dalla passione di Davide Valentin Simion. Costata otto anni di lavoro, alta mille pagine, strapiena di indici e tabelle tematiche, è una sorta di enciclopedia dell’ottava arte che classifica in ordine alfabetico tutti i cartoni animati esistiti o esistenti, specificando per ognuno titolo originale, protagonisti, regia, paese, anno e società di produzione, genere, numero di episodi, trama e una miniera di curiosità (come, ad esempio, che per rendere al meglio alcune scene splatter con i corpi dei nemici che esplodono sotto i colpi mortali di Kenshiro, lo staff della serie Ken il guerriero studiò sui manuali di dissezione anatomica; o che i perfidi Simpson nel 1999 furono acclamati da Time «Miglior serie televisiva del secolo»). In tutto 3.141 schede per un totale di 98mila episodi, 42mila personaggi tra protagonisti e “comparse”, 3mila registi e i particolari salienti - per chi ne avesse il tempo oltre che la voglia - di 2.010.799 minuti di visione complessiva.

Un archivio dei ricordi della nostra (vostra) infanzia, dove pescare, a piacimento, fra le creazioni italiane - come Sturmtruppen o il Leonardo prodotto dalla Rai nel 2008 - o straniere, a partire da Viki il Vichingo, il primo anime importato nel nostro Paese, nel 1977, capofila di una serie irresistibile di stracult giapponesi: Peline story (il più drammatico nella storia dei cartoni animati), Lady Oscar (il più ambiguo), Candy Candy (il più

strappalacrime e ruffiano), Lupin III (il più simpatico), Mila&Shiro, due cuori nella pallavolo (il più romantico), Capitan Harlock (il più inquietante, con quella sua aria nazisticheggiante)... E voi, di che cartoon siete fatti?

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