Rita Smordoni
Interi palazzi. Decine di scuole. È lunga la lista degli immobili «okkupati» abusivamente su cui sventola la bandiera rossa dei centri sociali legati alla sinistra antagonista. E il Campidoglio ci mette del suo, assegnando (o pre-assegnando) casali, villini, ex asili, ai no global, senza in alcuni casi avere mai riscosso un centesimo di affitto. Perfino un antico monastero in pieno centro storico è finito in «autorecupero», cioè gratis, agli squatter. Mentre resta senza risposta linterrogativo numero uno: chi paga laffitto, la luce, le imposte? Inutili le interrogazioni, le interpellanze dellopposizione in Aula Giulio Cesare. E ieri sui conti che non tornano è arrivata anche uninterrogazione urgente, che porta la firma del deputato di An Enzo Raisi e che è diretta al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al ministro dellEconomia e Finanze e al ministro dellInterno.
«Premesso che lemergenza abitativa è uno dei problemi che affliggono le nostre città e in particolare la Capitale - scrive Raisi - a Roma si aggiunge il problema delloccupazione selvaggia a opera di persone che non solo entrano abusivamente in un alloggio ufficialmente assegnato a chi ne ha diritto, ma evitano altresì di pagare il canone di locazione; nello specifico lemergenza riguarda i centri sociali occupati da giovani della sinistra antagonista».
Un problema, quello delle «okkupazioni», che ha pesanti risvolti economici. «I centri sociali occupati e che non pagano la pigione sfiorano il centinaio - prosegue Raisi, membro della commissione Attività produttive della Camera - e anche se non si conosce lentità del danno erariale, si può ipotizzare che le cifre siano estremamente elevate; questo stato di cose determina un senso di sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini che per ottenere un alloggio seguono le procedure di legge e si vedono scavalcati da occupazioni illecite e tuttavia tollerate dal Comune».
«In un articolo del Giornale dell11 settembre 2005 - prosegue il deputato - il Presidente dellOsservatorio sociale, Luigi Camilloni, sostiene linutilità di avere un consigliere delegato per lemergenza abitativa, se per avere un tetto in tempi rapidi si deve costituire un centro sociale o addirittura ricorrere ad Action; già lo scorso anno il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale aveva chiesto al sindaco Veltroni se fosse o no in grado di monitorare la situazione, attivando la procedura di riscossione dei canoni degli alloggi, delle bollette idriche ed elettriche; lo stesso gruppo aveva interpellato il ministro dellInterno Pisanu il quale era intervenuto, ottenendo però una risposta assolutamente evasiva».
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