Cronaca locale

In via Quaranta non mollano: «Dateci un istituto»

Augusto Pozzoli

Faticosamente, ma si allarga il fronte dei genitori egiziani che hanno accettato come alternativa a via Quaranta l'iscrizione dei figli a una scuola statale.
«Sono già una ventina le iscrizioni raccolte direttamente dalle scuole - dice Mario Dutto, il direttore scolastico regionale -. Noi stiamo insistendo perché si arrivi a questa soluzione: abbiamo mandato ai dirigenti scolastici una lettera in cui diamo tutte le istruzioni perché queste famiglie vengano ben accolte».
Tra i genitori che si sono rivolti allo sportello del Csa di via Ripamonti appositamente creato per sostenere l’integrazione degli alunni rimasti senza scuola, c’è anche chi ha figli che già frequentano istituti statali e che chiedono l’insegnamento dell’arabo.
Una richiesta che il direttore scolastico Dutto è pronto ad accogliere: «Nelle superiori abbiamo già deciso dei corsi di questa lingua - dice -. Potremmo benissimo fare la stessa cosa per la scuola dell’obbligo, con docenti appositamente preparati». Intanto, però, la maggior parte delle famiglie egiziane continua a sperare in una scuola tutta per loro: questa la richiesta che ieri mattina hanno sollecitato col solito presidio sui marciapiedi davanti alla scuola di via Quaranta 54.
I motivi sono i soliti: l’insegnamento che porti alla possibilità di prepararsi per l’esame di idoneità presso il consolato egiziano. Una situazione insomma da muro contro muro che non si sa come e quando si possa sbloccare.
Ieri si parlava di un nuovo incontro del prefetto Bruno Ferrante con i responsabili della scuola di via Quaranta per trovare insieme una via d’uscita in modo da garantire l’istruzione a centinaia di alunni che in questi giorni non frequentano alcuna scuola.


E sul caso in questione dovrebbe presto intervenire la commissione Educazione del Comune: due consiglieri, Gianfranco Lucini, di Forza Italia, e Marilena Adamo, del partito Ds, hanno infatti chiesto una convocazione urgente dell’organismo per discutere la situazione con l’assessore competente di Palazzo Marino, Bruno Simini.

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