Quarzo, marmo, granito E il design torna all’età della pietra

MilanoAltro che vintage, qui si torna all’età della pietra. I designer dimenticano plastica, acciaio e vetro e riscoprono la materia primordiale per eccellenza. Negli spazi espositivi del Fuori Salone quarzo, marmo, granito hanno preso le forme più creative dell’arredare. Lavandini e vasche da bagno sono la «preistoria» del lavorare la pietra, ora si punta sulla cucina e sul salotto, con tavoli ricavati dalla materia prima in modo grezzo, proprio come se arrivassero dritti dal Paleolitico, e perfino stereo ad alta tecnologia, rifiniti e cesellati come un'opera rinascimentale.
Ieri, nella giornata di apertura al pubblico, hanno visitato il Salone del Mobile 32mila persone: 2mila in più rispetto allo scorso anno. Affollati anche gli spazi del Fuori Salone. È in mostra a Start, uno degli eventi di zona Tortona, B-Sound Stone Touch Technology, ideato da Kodooldesign per B-Stone. Si tratta di un impianto hi-fi wireless composto da tre blocchi in pietra di Lavagna che ricordano i tasselli del Tetris. Comprende quattro casse wireless, subwoofer, cd-dvd, presa Usb, ingresso per iPod. Niente manopole, i comandi sono tutti touch, indicati da incisioni nella pietra. Per i fanatici Apple c'è anche I-Stone, il supporto con le casse per l'iPod in pietra naturale. «La nostra azienda è da sempre specializzata in lavorazioni in pietra di tipo tradizionale - spiega Damiano Buzzetti, titolare di B-Stone -, ma da un paio d'anni ci siamo avvicinati al mondo del design. Prima c'è stata la lampada, poi abbiamo osato con lo stereo e l'I-Stone. La pietra è ormai entrata di diritto nel mondo del design contemporaneo, come fa parte da sempre dell’architettura e dell'arte».
Un monolite lungo sette metri, rivestito con lastre sottilissime in quarzo, è servito invece per creare la cucina d'oro «deluxe limited edition» di Stone Italiana, che la mette in mostra al Fuori Salone. Un’isola preziosa e ampia su cui cucinare e pranzare. Espone al Salone milanese anche Max Lamb, designer inglese non ancora trentenne considerato tra i più virtuosi degli emergenti. I piani d'appoggio e le poltrone ricavati da blocchi di granito sono arte arcaica, sembrano più modellati dal vento e dalla pioggia che dall'uomo.

Il suo progetto più suggestivo si chiama China Granite Project, una collezione di 19 pezzi nata da un lavoro fatto sul campo a stretto contatto con le maestranze delle cave della provincia di Hebei, nella Cina del Nord.
Max Lamb gioca con l'imperfezione della materia prima, lasciata grezza, e ne fa la parte più originale dei propri oggetti, in alcuni punti levigati come specchi.

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