Quattro «city tour» per scoprire la metropoli che cambia

Dalla Fiera di Rho Pero, ai quartieri dei nuovi grattacieli

Roberto Bonizzi

Quattro percorsi alla scoperta della Milano che cambia. Itinerari lungo i punti cardinali per conoscere la città del futuro, attraverso le mutazioni che ne hanno segnato il volto nell’ultimo decennio. L’iniziativa, totalmente gratuita, prenderà il via sabato e verrà replicata in altre sei occasioni fino al primo fine settimana di aprile. La manifestazione, uno degli appuntamenti di «Conoscere Milano», è organizzata dall’assessorato allo Sviluppo del territorio di Palazzo Marino, dal Politecnico e da Aim, l’associazione degli interessi metropolitani.
Il centro, e punto di partenza degli itinerari, sarà il Castello sforzesco. Il ritrovo è fissato alle 9.15. Milanesi turisti e curiosi saranno caricati a bordo di pullman accompagnati dalle guide di Civita. Il percorso prevede tre tappe con il ritorno alle 13.30 sempre davanti alla fontana del Castello sforzesco. «La trasformazione di Milano negli ultimi anni è avvenuta in modo diffuso - spiega l’assessore Gianni Verga -. In tutte le direzioni, su tutto il territorio: dal centro storico alle nuove centralità urbane nei quartieri periferici o nelle fabbriche dismesse. Per questo abbiamo scelto quattro percorsi contemporanei, invece di puntare su una singola zona come abbiamo fatto in passato».
L’itinerario Nord si snoda da Brera alla Breda, passando per i progetti del nuovo polo Garibaldi-Repubblica (le sedi di Comune e Regione, la Città della moda e la biblioteca degli alberi), il quartiere Bicocca completamente rinnovato, con l’università, la collina dei ciliegi e l’Arcimboldi, fino ai confini con il Parco Nord. Il primo punto dell'itinerario sarà l’acquario civico, che riapre dopo tre anni di lavori, quindi la sede del Corriere e la Mediateca di Santa Teresa. Nel percorso Sud invece il filo conduttore sono le nuove residenze (via Savona, villaggio Barona, quartieri Stadera, Ravizza e Argelati) e le università (Iulm e Bocconi). Senza tralasciare il teatro Armani, per le sfilate di moda, la fondazione Pomodoro e il Superstudio Più. Guardando a est si va da Città studi a Lambrate. Con tappa ai caselli di Porta Venezia, nel quartiere Rubattino, a Santa Giulia e Porta Vittoria. Qui nasceranno la Beic e Arconati 1 (progetto Cmr), nuovo polo del terziario. A ovest, poi, si parte dalla casa dell’Energia dell’Aem, in piazza Po, proseguendo fino al quartiere Fiera, che sarà trasformato dal progetto City Life, alla nuova Fiera di Rho Pero e al Politecnico della Bovisa.
Grandi progetti e università. «Che - come dice il rettore del Politecnico Giulio Ballio - rappresentano il futuro di Milano, con la scommessa dell’integrazione dei molti studenti fuori sede».

Di futuro parla anche Giuseppe Torrani, presidente di Aim: «Milano fino a oggi ha sfruttato la collaborazione tra pubblico e privato, contando molto sulle proprie forze. La sfida per la nuova amministrazione sarà sottolineare la centralità della città nel contesto italiano, attirando gli investimenti statali, per guadagnare ulteriore prestigio sul piano internazionale».

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