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Quattro motori elettrici alle ruote La C30 superecologica è realtà

Quattro motori elettrici alle ruote La C30 superecologica è realtà

Protagonista delle prossime svolte in chiave ambientale di Volvo Cars sarà indubbiamente la dinamica C30. Con il marchio della sacra diagonale ha infatti debuttato al Salone di Francoforte il «Volvo ReCharge Concept» sviluppato sul telaio della popolare compatta svedese. Punto centrale di questa tecnologia è che non esiste alcun collegamento meccanico tra il motore e le ruote. La batteria integrata nel bagagliaio è ai polimeri di litio e ha una vita che supera quella stimata per l’intera vettura. Quattro motori elettrici, uno per ruota, forniscono una trazione indipendente, mentre il motore a combustione interna (in questo caso un 1.6 litri) fa funzionare un generatore di tipo avanzato che alimenta i motori delle quattro ruote quando la batteria è esaurita o quando questa non è più in grado di fornire prestazioni adeguate.
Il motore convenzionale si avvia automaticamente quando il 70% della carica della batteria è stata utilizzata. Il conducente, ha tuttavia la possibilità di controllare direttamente il funzionamento dell’unità «flexi-fuel» attraverso un comando nella plancia. Può così avviare il motore in anticipo, per esempio in autostrada, per caricare al meglio la batteria e risparmiare energia per quando circola in città. «C’è una sostanziale differenza tra la nostra ibrida plug-in e le ibride attuali - sottolinea Ichiro Sugioka, project manager della Volvo ReCharge; perché le ibride odierne utilizzano la batteria solo per periodi molti brevi, per coadiuvare il motore a combustione. La nostra soluzione fa sì che la maggior parte delle persone possa utilizzare sempre la sola energia elettrica senza rinunciare alle prestazioni: da 0 a 100 orari in 9 secondi e 160 orari di velocità massima». L’utilizzo dei quattro motori sulle ruote contribuisce anche alla sicurezza di marcia, perché siamo di fronte ad una trazione integrale All Wheel Drive al cento per cento. Fondamentali per il successo di questa concezione sono i consumi, l’autonomia e il tempo di ricarica delle batterie. Cento chilometri è l'autonomia fornita dalle batterie, la distanza ideale per i pendolari, ma se la percorrenza sale a 150 orari, l’auto richiederà soltanto 2,8 litri di biofuel, portando la media complessiva a 1,9 litri ogni 100 chilometri.

Per ricaricare completamente la batteria a casa o in un apposito locale sul luogo di lavoro sono sufficienti tre ore, ma anche dopo una sola ora è possibile percorrere 50 chilometri.

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