Quattrocchi, Genova diventa la capitale della vergogna

Oggi blitz di La Russa, Bornacin e altri parlamentari di An in centro per rispondere con una petizione al no di Tursi Biondi (Forza Italia): «Un’offesa al patriottismo»

Quattrocchi, Genova diventa la capitale della vergogna

Volevano evitare che l’intitolazione di una via a Fabrizio Quattrocchi si trasformasse in un caso politico. Sono riusciti a ottenere esattamente il contrario. Ora, dopo che Genova è riuscita a bocciare quello che addirittura altre maggioranze di sinistra avevano proposto in diverse grandi città italiane, la questione diventa un vero scontro. Che supera i confini genovesi e regionali. Ma investe in pieno la città di Quattrocchi, la città che gli ha negato l’onore di una via. Proprio oggi Ignazio La Russa, Daniela Santanché e altri parlamentari di Alleanza nazionale saranno protagonisti con l’onorevole Giorgio Bornacin e i consiglieri comunale Giuseppe Murolo e Aldo Praticò di un blitz in centro. Obiettivo: protestare con la massima forza contro la decisione di palazzo Tursi e raccogliere ancora quante più firme possibili per presentare al capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, una petizione per ottenere la concessione di una medaglia d’oro al valor civile alla guardia del corpo genovese che in punto di morte ha gridato al mondo il suo amor di Patria. Dalle 15 alle 19, in largo XII Ottobre, ci sarà il banchetto di An con i moduli per la sottoscrizione, gli stessi già riempiti da migliaia di genovesi e che ora torneranno disponibili per quanti non abbiano ancora firmato.
«Un motivo in più, dopo la scelta del Comune per far sentire la voce della gente - osserva Giorgio Bornacin -. Vogliamo dare una risposta al Comune e dimostrare che i cittadini la pensano in modo diverso». Ma la petizione e il blitz dei parlamentari non sono le uniche contromosse di An. Il capogruppo regionale Gianni Plinio ha infatti scritto al vice presidente del consiglio dei ministri e ministro degli Esteri Gianfranco Fini e al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti chiedendo loro di valutare l’opportunità di istituire una borsa di studio ministeriale riservata a studenti delle scuole italiane anche all’estero finalizzata a ricordare il valore dell’eroico sacrificio del giovane lavoratore genovese Fabrizio Quattrocchi caduto in Irak: «Quella di Fabrizio Quattrocchi è la figura di un italiano eroico ed esemplare che merita di essere ricordata. È giusto e doveroso riparare all’ennesima offesa che il sindaco Pericu ed i consiglieri genovesi di centro-sinistra hanno voluto, con comportamento miserabile, rivolgere alla sua memoria».Intanto lo stesso Fini dice di «rispettare la decisione presa dal consiglio comunale di Genova, ma non la condivido, perché negare che Quattrocchi sia morto da eroe è frutto di pregiudizio ideologico».
Anche dai vertici di Forza Italia arrivano parole dure. A pronunciarle è Alfredo Biondi, vice presidente della Camera, un’istituzione del Paese: «La decisione del consiglio comunale di Genova offende le tradizioni di patriottismo di una grande città e non umilia un eroe, come qualcuno ha creduto di poter fare, ma tradisce coloro che l’hanno fatta meritevole delle massime decorazioni, anche quando Genova ribellandosi seppe riguadagnare la libertà.

Nella libertà c’è anche la possibilità dell’errore, quello fatto dai consiglieri comunali, che si sono opposti all’intitolazione di una strada a Fabrizio Quattrocchi è uno degli errori più gravi che un consesso democratico possa compiere in danno della memoria di un cittadino che è morto con il nome dell’Italia sulle labbra e di una città come Genova che è stata dal Risorgimento in poi di esempio di attaccamento ai valori della Patria e della Libertà».

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