A Milano ci sono 3300 posti letto in collegi e studentati universitari. La domanda potenziale - la richiesta dei fuori sede che potrebbero averne bisogno - è di 40mila. Da qui limpegno di Comune, Regione e atenei per «recuperare un grave ritardo». Lassessore comunale al Territorio, Gianni Verga, ricorda che nel giro di pochi anni gli interventi di Palazzo Marino porteranno alla creazione di 3mila nuovi alloggi. Cè poi la Regione che, spiega Piero Borghini, assessore alla Casa, mette a disposizione di atenei, fondazioni e privati 7 milioni di euro. Il bando scade alla fine di settembre e, nei piani del Pirellone, porterà alla creazione di altri mille posti letto. «Abbiamo adottato una serie di parametri nuovi - spiega Borghini -. Tra questi, una modifica del livello di reddito per aver accesso alle case: chi oggi è escluso perché ha un reddito appena al di sopra dei limiti potrà rientrare in gara». E tra chi punta ad accedere al finanziamento regionale cè anche la Bocconi. «Nel giro di tre anni raddoppieremo i posti letto messi a disposizione dei nostri studenti - annuncia Giovanni Pavese, il manager dellateneo che ne segue lo sviluppo edilizio -. Oggi sono 1.105, un terzo di quelli disponibili a Milano. Grazie a ristrutturazioni e nuove aperture arriveremo a 2.067».
Loccasione per fare il punto sul problema degli alloggi per universitari è stata linaugurazione di una mostra di progetti, ieri, alla Bocconi. Al centro di una grande sala sono appesi i lavori degli studenti del laboratorio di Design degli interni della facoltà del Design del Politecnico. «Ogni anno ne seguiamo 300, un potenziale di creatività che andrebbe sfruttato meglio dalla città», ricorda Alberto Seassaro, il preside. Ai ragazzi è stato chiesto di progettare un campus nel palazzo di via Bligny 22 acquisito dalla Bocconi. Hanno immaginato biblioteche, camera da letto, spazi per lo svago. Non è ancora deciso che cosa farà la Bocconi del palazzo. «Restano comunque le idee, belle», commentano Verga e Borghini davanti alle tavole colorate che illustrano i progetti. «Milano ha 180mila universitari, più di ogni altra città europea - racconta lassessore regionale -. Molti (40mila) arrivano da fuori, segno gli atenei attraggano. Ma deve farlo anche la città: la questione degli alloggi è stata troppo a lungo trascurata. Se non recuperiamo il terreno perso perderemo gli studenti migliori».
Qualcosa si è mosso, specie nellultimo anno. «Tra le 46 aree concesse ai privati a patto che vi realizzino alloggi vincolati ce ne sono 5 (viale Toscana, via Balla, Baldinucci, Ovada, piazza Ferrara) dove sorgeranno case per studenti, mille posti letto in tutto - ricorda Verga -. Poi ci sono le convenzioni con i privati (si pensi a Santa Giulia) dove chi costruisce deve destinare una quota di alloggi agli studenti.
«E ora - dicono tutti - si aspetta linizio dei tanti cantieri».
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