Quegli strani furti al Quirinale
27 Agosto 2011 - 14:43La macchina del fango in versione estiva. Quarta puntata. Imbarazzo al Quirinale per un'incresciosa vicenda coperta da segreto di Stato. Da mesi sparivano dalle stanze del Quirinale tele, arazzi, argenteria e oggetti preziosi
La macchina del fango in versione estiva. Quarta puntata.
Imbarazzo al Quirinale per un'incresciosa vicenda coperta da segreto
di Stato. Da mesi sparivano dalle stanze del Quirinale tele, arazzi,
argenteria e oggetti preziosi.
Escluso che i ladri si potessero introdurre nella sede iper sorvegliata, perquisiti senza esito i corazzieri, fin nelle loro chiome, ingiustamente sospettato l'ex segretario generale del Quirinale Gifuni, furono collocate telecamere segrete all'insaputa di tutti.
Così si è scoperta l'amara verità. È apparso sul monitor il Presidente in persona guardarsi intorno e poi infilare sotto un telo da mare una coppia di candelabri papalini. Poi si è messo un paio di rayban scuri, una coppola con zazzera di capelli rossi incorporata, ed è uscito dalla porticina di servizio. Ha consegnato la refurtiva a due individui con cadenza napoletana, ricevendo in cambio una stecca di mille euro e poi li ha baciati in bocca, come Breznev.
Dalle indagini seguite, si è appreso che il presidente ha venduto la coppia di candelabri per saldare un debito di gioco. Il presidente si sarebbe giocato l'appannaggio e mezzo arredo del Quirinale alla morra e ora al burraco. Ridotto sul lastrico, pressato da sua moglie, ha pensato di vendere l'argenteria di Palazzo.
Scoperto sul fatto, ha detto che ha
donato i candelabri ai nipoti di Mubarak, dimenticando che nel
frattempo il rais egiziano è stato deposto ed è sotto processo.
In una
nota del Quirinale si precisa che la stecca non era di mille euro ma
solo di 970.
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