Quei bimbi che fanno il coro alle grandi opere del Carlo Felice

Forse non tutti sanno che - e ci starebbe bene anche sulla più che nota pagina della settimana enigmistica - il Carlo Felice dispone di un coro di voci bianche. E forse nemmeno che il coro in questione è già al quinto anno di lavoro nel teatro genovese. Eh già. Perché capita ancora di sedersi in platea e sentire sussurrare alle spalle da dove venga «questo coro di bambini», «che carini», e «lui chi è?» quando il «lui» del caso è Gino Tanasini, maestro del coro dal 2006; il quale è sì schivo e poco incline a comparire, ma che tutto sommato è da sei anni l'artefice dei gorgheggi del lunedì pomeriggio, quelli che inondano la sala coro al quindicesimo piano del torrione di Piazza De Ferrari. E che da sei anni trasmette con amore e dedizione a bambini e ragazzi l'arte più affascinante che c'è, il canto, e che fa vivere loro le emozioni del palcoscenico, tra le scene dell'opera o in «formazione» da concerto. Insomma, il coro c'è e lavora pure sodo.
Bisognerebbe certamente farlo esibire di più, anche perché, diciamolo, non sono tanti i teatri in Italia ad avere tal privilegio, con giovani coristi sempre preparati, volenterosi e a costo zero. I ragazzi seguono il «corso» di canto corale e in cambio hanno il palcoscenico, un «do ut des» che viene bene a tutti e che ha un enorme valore educativo. Meglio di così non si può. Gli ultimi due concerti al Carlo Felice li hanno avuti tra i protagonisti assoluti: nella serata di beneficenza a favore dell'Unicef, lo scorso 26 maggio, in cui hanno interpretato - benissimo - otto canzoni dal musical «Tutti insieme appassionatamente», e nel concerto del 1 giugno per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia diretto da Stefano Ranzani, in cui hanno cantato brani patriottici. Dal punto di vista della critica musicale, possiamo ben affermare che sono stati sempre impeccabili sul palco: precisi, concentrati, appassionati, attenti alle sfumature dinamiche, al senso del testo, intonati. E perfettamente guidati da Tanasini, che è da sempre coadiuvato al pianoforte dal maestro Enrico Grillotti.
Senza contare che non si tratta di seguire tutti insieme una facile melodia, troppo semplice, loro cantano invece a una, due, tre, a volte anche quattro voci: veri e propri giovanissimi professionisti.

«Un'esperienza bellissima - dice Emilia, 12 anni e al suo secondo anno di coro - perché ci si relaziona direttamente con gli altri, ma soprattutto perché si impara qualcosa di bellissimo: cantare. Io prima di questa esperienza non cantavo mai. E poi è così affascinante trovarsi sul palcoscenico durante un'opera lirica!». Provare per credere.

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