«Quei manifesti offensivi sono diritto di espressione»

Da qualche giorno si è scatenata una polemica a proposito di un manifesto diffuso dal Centro Sociale Zapata e di una conseguente spaccatura della maggioranza del Consiglio Municipale del Centro-Ovest, provocata dalla sottoscritta.
Il manifesto in questione pubblicizza un evento del CSOA (Centro sociale occupato autogestito, ndr) ricorrendo a un'immagine della Madonna che può essere a buon diritto considerata blasfema e sulla quale i capigruppo del consiglio hanno cercato di esprimere un documento unanime di condanna. Tentativo non andato a buon fine per le perplessità palesate dalla sottoscritta (e dal consigliere di Sel).
Avendo appreso, seppur indirettamente, di numerosi attacchi alla scelta da me operata (qualcuno anche decisamente fantasioso) soprattutto tramite le pagine di facebook, cui non sono iscritta, sento il bisogno di precisare la mia posizione, che si può riassumere come una semplice difesa della libertà di espressione.
Proprio perché di libertà si tratta, essa va difesa anche quando risulta sgradevole o inopportuna. Anche quando non ci piace quello che dice o non ci piace chi l'ha scritto o se è la maggioranza dei cittadini a sentirsi offesa, o una minoranza a proporla. Anche se si manifesta attraverso un'immagine discutibile, ma certo non più oscena di certe immagini usate per la pubblicità, per esempio, di ricche marche di abbigliamento.
Sembra banale, ma è uno dei cardini delle democrazie occidentali delle quali in tanti si ergono a paladini senza aver ben chiaro, come talvolta pare, di che si tratta e cosa comporta.
Difendere la sensibilità dei credenti è giusto, difendere il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero anche. E quando la difesa è pretestuosa e sembra piuttosto mirare a mettere in discussione l'esistenza sul nostro territorio di un centro sociale, come vorrebbe l'opposizione, qualche perplessità è legittima.
Quanto alla presunta spaccatura della maggioranza, francamente, condivido la posizione e le parole del Presidente del Municipio, qualcuno ha le traveggole o è già in campagna elettorale.


Assessore Municipale e capogruppo PRC-SE Municipio Centro-Ovest

Gentile assessore, il suo bisogno di precisazione, che come vede è stato esaudito proprio nell’ottica del diritto di chiunque di esternare la propria opinione, conferma però un altro assunto. Che troppe volte si dimentica che i sacrosanti diritti di ognuno si devono fermare laddove ledono gli altrettanto sacrosanti diritti di altri. La libertà di offendere non è un diritto costituzionale.
DPist

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