Palermo - «Lo sa, il “signor Stato”, che Gibellina è una città d'arte che non ha una chiesa madre perché i fondi non sono mai arrivati? E che a Menfi, comune che è stato ricostruito sul posto, ci sono ben 700 progetti di cittadini che pagano le tasse ma aspettano da decenni i fondi che spettano loro per recuperare la casa distrutta dal terremoto?».
È un fiume in piena Vito Bonanno, primo cittadino di Gibellina da sei anni e coordinatore dei sindaci della valle del Belice.
Sindaco, ancora fondi dopo 40 anni?
«Ma scherziamo? Certo, ancora fondi. O meglio: dateci i fondi che ci spettano di diritto, non siamo cittadini di serie B. Gli ultimi governi hanno dato solo briciole rispetto ai bisogni reali. L'anno scorso il presidente Bertinotti ha detto che nel Belice va colmato il debito morale con la gente. A chi non crede che questi soldi servano davvero dico: venite a verificare di persona, siamo pronti a ospitarvi».
Ma non sarebbe più opportuno dirottare i fondi sullo sviluppo?
«No, è una questione di principio. I due piani non vanno confusi. Lo Stato deve fare la sua parte».
Da Gibellina a Santa Ninfa, altro comune martoriato dal sisma. «Qui – dice il sindaco, Giuseppe Lombardino – ci occorrono circa 10 milioni di euro per completare la ricostruzione. Quattro milioni li riceveremo con la ripartizione dei fondi assegnatici dalla Finanziaria 2006».
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