Quel balzello londinese che Milano vuol copiare

(...) Va da sè che il rapporto tassa di possesso-biglietto di ingresso ha ancora un significato, sempre tenendo conto del costo della vita, della benzina, dei parcheggi in Inghilterra. Dice, dobbiamo prendere esempio dalle grandi città all’estero. In Francia è scomparsa la «vignette», cioè il bollo (c’era una volta) insomma la tassa di possesso di cui sopra, in Francia come in Inghilterra, come in Svizzera e in Spagna avete mai visto il parcheggio selvaggio, anarchico dei motocicli sui marciapiedi? Provate per credere. Da noi il problema è stato risolto con le pattuglie di ausiliari (hanno tutti la stessa stazza, fateci caso, si muovo in branchi e il casting prevede certe caratteristiche fisiche e di postura). Costoro, per disposizione dei vertici, non provvedono mai, dico mai, ad elevare contravvenzione ai motocicli, fermi o in corsa, ma soltanto alle automobili. Poi si è ritenuto opportuno incrementare gli incassi dei colorifici: sono state infatti acquistate numerose taniche di vernice azzurra, dipingendo le strisce nel centro e aree limitrofe: i writers del Comune hanno creato nuovi parcheggi, un’idea rivoluzionaria, come i dissuasori occulti, li chiamano così quei cilindri che appaiono e scompaiono dal selciato, il fenomeno si avvera pigiando il telecomando che è in possesso dei residenti, soltanto di coloro che ne fanno richiesta e a pagamento. La scorsa settimana ho visto un carro funebre bloccato, a due passi dei Navigli, nell’attesa che il parroco e il sacrestano, pronti per la funzione religiosa, corressero ad abbassare l’occulto dissuasore. A proposito dei Navigli. Le sponde si sono arrese, era prevedibile, il passaggio terrificante in superficie dei jumbo tram e della barca mosca - al secolo bateau mouche - sull’acqua frenata (da tempo è sbarrata una parte della Darsena) hanno provocato il guaio.

Totale: chiuso viale Gorizia, nessuna indicazione preventiva sui percorsi alternativi, chissenefrega di stranieri e residenti, una transenna e via, circolare! Album fotografico di una città che vuole parlare inglese ma commette errori di italiano, in grammatica e ortografia. Come dicono a Marino Palace, see you later, se védum.

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