Quel braccio di ferro con il Pd che vorrebbe Boeri vicesindaco

Giuliano Pisapia lancia un messaggio chiaro: ascolto tutti, ma decido io. Con i partiti della coalizione, in primis il Pd, «sulla nuova giunta stiamo lavorando in armonia». Ma «le scelte finali le farò da solo perchè questo mi ha chiesto la città e mi sta chiedendo ancora la maggioranza dei milanesi». Una risposta al pressing dei democratici e delle liste che hanno contribuito alla vittoria delle comunali, e vorrebbero farlo pure nella scelta degli assessori. Tanto più che il segnale del neo sindaco arriva alla vigilia della riunione con la coalizione, fissata oggi, quando i nodi su assessori e deleghe verranno al pettine. Per il Pd siederanno al tavolo i coordinatori locali Maurizio Martina e Roberto Cornelli, che cercheranno ancora di difendere la causa del recordman di preferenze Stefano Boeri per la poltrona da vicesindaco. Quel ruolo «spetterà a una donna» continua a ribadire Pisapia, e sarebbe già una linea a prova di ogni tentativo di sfondamento del Pd. Ma il partito ha le mani bloccate, perchè dal ruolo di vice dipendono a cascata le altre posizioni. Sul numero due tra l’altro potrebbero concentrarsi Cultura ed Expo, e visto che altrimenti per l’archistar Boeri si ragionerebbe su Urbanistica o Infrastrutture, con il ragionevole dubbio del conflitto di interessi (ha firmato, per dire, lo Ieo 2 o il progetto Garibaldi-Repubblica), si risolverebbero due problemi in uno. Ma a meno di ripensamenti, le quote dell’ex capolista del Pd sono in ribasso. Non sono disposte a rinunciare all’incarico una a Roma e l’altra in Ue Marilena Adamo e Patrizia Toia. Se la vice fosse Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della carità, allora verrebbe meno la pretesa del partito di piazzare altri esponenti dell’ala cattolica in un assessorato, ad esempio i Servizi sociali dove sono in pole Andrea Fanzago e Marco Granelli. Ma nel partito c’è chi frena sulla Guida, candidata nel Pd e solo 18esima nella classifica dei voti.
Adottando il manuale Cencelli, la giunta avrebbe sei poltrone in quota al Pd, 3 alla sinistra radicale (Sel, Rifondazione ed eventualmente le liste escluse dal consiglio), 3 assessori tecnici indicati direttamente da Pisapia. Ma nessuno garantisce che il sindaco si adeguerà. Basilio Rizzo, dopo oltre vent’anni di opposizione punta alla guida del consiglio comunale: ammette che in giunta si troverebbe «spesso in disaccordo, e voglio essere libero di esprimermi con coerenza anche contro le scelte della mia coalizione senza creare guai».

Anche i pacchetti delle deleghe sono in continua evoluzione, solo venerdì sono stati divise urbanistica e trasporti e i ragionamenti sugli uomini sono ripartiti da capo. Ai Trasporti, appunto, potrebbe arrivare l’ex verde Carlo Monguzzi. E ieri Pisapia ha ribadito nella squadra ci sarà un assessore alla Sicurezza, «ma avrà anche altre competenze che stiamo valutando».

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