«Quel corteo è un simbolo via tutto ciò che non è sacro»

Il clima è pesante e di voglia di chiacchierare con i cronisti, comprensibilmente, ce n’è poca. Il Comune di Sant’Onofrio è stato sciolto per mafia l’anno scorso. Il parroco, don Franco Fragalà, si limita a spiegare: «Non c’erano le condizioni per fare l’Affruntata. Il priore, Michele Virdò, dopo quello che è successo, non se la sentiva di essere presente e mancando lui non si poteva fare la manifestazione». Solo questo il motivo che ha spinto la parrocchia ma anche le forze dell’ordine a sospendere la tradizionale Affruntata: «Decideremo nei prossimi giorni se farla domenica prossima». Si sbilancia di più il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, il presule che aveva chiesto, in una lettera ai parroci, di lasciar fuori i boss dalla manifestazione: «Mi sono subito messo in contatto col priore della confraternita per capire bene ma poi ho consigliato di denunciare tutto ai carabinieri».
Quindi non è stata sua la decisone di sospendere la processione?
«Ho detto loro di regolarsi come meglio credevano, mi risulta che sia stato sentito anche il parere dei carabinieri prima di sospenderla».
Lei era già intervenuto per chiarire che bisognava ritrovare nella festa la spiritualità e non solo eccessi.
«Se guardiamo dentro la nostra Chiesa, ci accorgiamo come spesso usiamo linguaggi che non comunicano di fronte a forme di pseudo-misticismo che rasentano il fanatismo, forme di religiosità ambigue e fatte di esteriorità talora esasperante che bloccano ogni proposta di cambiamento: certe feste religiose c’è da chiedersi se non siano più pagane, che cristiane».
Lei ce l’ha con chi mescola con la festa gli affari, quelli leciti e quelli illeciti.
«Io dico basta a tutto quello che non è sacro. Certo anche le spese pazze, in un momento di grande crisi bisogna insegnare a risparmiare non a sperperare denaro».
Per un boss partecipare alla processione significa guadagnare rispetto.

Cosa dice ai giovani che rischiano di essere attratti da questi modelli?
«Di essere autentici. Di non credere alle false promesse, di scacciare la tentazione cadere in deviazioni pericolose: vivete tranquillamente la vostra vita con tanto amore verso il prossimo».

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