Quel fiume di droga che sbarca a Linate: in un anno sequestrati 24 chili di cocaina

Le operazioni della Guardia di finanza e del personale della dogana dell'aeroporto cittadino: ecco tutti i modi usati dai narcotrafficanti per nascondere le sostanze sutpefacenti. In un caso 3 chili di polvere bianca occultata nel pesce secco

Un fiume di droga sbarcato a Linate. I militari della Guardia di finanza e il personale della dogana dell'aeroporto milanese hanno sequestrato 24 chilogrammi di cocaina dall'inizio dell'anno in alcune operazioni che hanno interrotto il viaggio di diversi carichi di droga destinati al mercato nazionale, in arrivo nello scalo cittadino. Nei primi giorni dell'anno i finanzieri hanno dato il via all'operazione «Undercover Trade» dop aver trovato 13 chili di droga contenuta in abiti imbevuti di cocaina liquida. Gli abiti riposti in un bagaglio, al tatto sono apparsi stranamente consistenti e pesanti, tanto da far insospettire le Fiamme gialle. Allo stesso passeggero sono stati sequestrati altri sei chili di cocaina purissima ad altissimo valore commerciale, nascosti nel doppio fondo di un secondo bagaglio. Lo stupefacente proveniva dall'Ecuador. Nel giro di due mesi sono stati effettuati altri quattro sequestri: pochi giorni dopo, proveniente dal Brasile, è stato fermato un «portatore» di ovuli: sono stati così sequestrati altri 500 grammi dello stesso stupefacente. Il caso più strano, però, è stato scoperto quando all'aeroporto è arrivata una passeggera proveniente dal Ghana, tratta peraltro insolita per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che in una sacca portava un'abbondante quantità di pesce secco, maleodorante ed in forte stato di deterioramento. In mezzo al pesce erano occultati tre chili di cocaina.

Degli ultimi giorni sono altri due interventi che hanno permesso di sequestrare altri 500 grammi all'interno di tre flaconi e 1,3 chili, ancora una volta di cocaina liquida, nascosta, questa volta in una risma di documenti. La carta, apparentemente comune, in realtà risultava oleosa ed emanava un odore acre, dovuto appunto alla cocaina: anche in questo caso lo stupefacente proveniva dall'Ecuador.

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