QUEL MAZZOLINO DI FIORI MODERATI

QUEL MAZZOLINO DI FIORI MODERATI

Certo, siamo sotto l’ombrellone, e il tema è un po’ pesantino, roba da insolazione. Certo, alle regionali mancano ancora quasi due anni. Certo, c’è già mezzo centrodestra pronto a giurare che le elezioni sono già vinte e che le urne sono solo un inutile pro-forma. Certo, questo è anche il nostro auspicio.
Il problema è che un auspicio, per quanto caloroso e finanche torrido, non è il risultato delle urne. E allora fidatevi, parliamone. Che è meglio pensarci per tempo. Anche perchè, leggendo con attenzione le dichiarazioni dei rifondatori e dei comunisti di ogni ordine e grado, il «mai più con il Pd» ha valore solo nazionale e temporaneo. E tutto fa supporre che la sinistra radicale o quel che ne resta sosterrà Burlando o quel che ne resterà anche alle prossime elezioni regionali.
Quindi, è utile che Sandro Biasotti inizi a pensare per tempo alle alleanze per le regionali. Considerando anche altri due piccoli particolari. Primo: le elezioni di metà mandato, da sempre, sono le più difficili da affrontare per chiunque. Secondo: la legge elettorale per le regionali è molto diversa da quella per le politiche e non è coltivando miti dell’autosufficienza che si porta a casa il risultato.
Tradotto, significa che bisogna cercare di allargare il più possibile la rete delle alleanze, in modo che vada oltre Pdl e Lega. A partire dall’Udc. Lo so, a molti dei nostri lettori viene l’orticaria al solo sentirli nominare e il prurito quando pubblichiamo la foto di Pierferdi.
Però. Però la politica non si fa con le allergie e l’esempio del trionfo del centrodestra alle ultime regionali siciliane, in compagnia dell’Udc, mi sembra ottimo e abbondante. Così come mi sembra ottimo, per gli schizzinosi, il realismo politico dimostrato da Silvio Berlusconi nel 1999 quando riallacciò i contatti con la Lega, anche contro il parere di molti suoi elettori e anche dopo stagioni di insulti splatter. Si chiama Politica.
Ecco, in questo quadro, mi sembra d’obbligo guardare all’Udc, rivitalizzata dalle aperture di Rosario Monteleone alla festa azzurra e dalla battaglia sul referendum sulla moschea, e dall’arrivo alla guida dei giovani di Luca Mazzolino, consigliere municipale a Sampierdarena e figlio di un animale politico come Tullio, che ha respirato l’aria della migliore Dc. Mazzolino junior è proprio l’esempio di come l’Udc sappia fare seriamente opposizione e sia parte, quasi naturalmente, del Popolo della libertà.


Così come non farei troppo lo schizzinoso nei confronti di G.B. Pittaluga. Possiamo disapprovare la sua scelta burlandiana, ma non possiamo mettere in dubbio che sia un moderato. E, per il Popolo dei moderati, la Casa è una sola.
Il dibattito è aperto.

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