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Malattia del Congo, primi test: "80% dei campioni positivi a malaria"
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Ma quel rigore proprio non c’era

Ma che dobbiamo fare per avere un rigore? Cosa deve succedere in area? Non c’era la spinta su Gilardino? Perché quella manina che ha «squassato» Acquafresca era molto più netta? Certo che Gamberini se la poteva anche risparmiare, una «trattenutina» un po’ ingenua la sua: la palla rimbalzante davanti alla porta probabilmente l’avremmo presa noi. Però sembra che dobbiamo scontare sempre qualche peccato.
Detto questo, ad essere onesti non possiamo neanche prendercela solo con l’arbitro. Siamo partiti per Cagliari fra squilli di tromba, e alla fine abbiamo rimediato una stecca. Vinciamo una partita, e ricominciano a volare paroloni come scudetto (fa impressione solo scriverlo): alla domenica successiva inciampiamo un’altra volta. Come a Siena. E invece queste non possiamo perderle se vogliamo stare coi primi. E dire che non abbiamo neanche fatto una partitaccia. Anzi. Il problema è che se si inceppa Gilardino, e manca Mutu, non si vede chi possa buttarla dentro, soprattutto se esce in barella uno che ci ha tolto parecchie castagne dal fuoco, Kuzmanovic. Montolivo stavolta è sembrato metterci il cuore.

Vargas ha fatto vedere quel che sa fare: cross liftati di esterno sinistro e cross pennellati (peccato quella zuccata di Kroldrup). Almiron ha convinto, che assist! Ma Gila nella sua occasione quotidiana è sembrato un po’ infiacchito. E così siamo sempre lì. Così e così.

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