«Quel rigore di Totti: personalità e coraggio»

Spalletti: «Ferguson si sarà accorto che nella Roma c’è anche Francesco» Perrotta: «Sull’onda dell’entusiasmo»

L’Udinese non è il Lione, ma il risultato è lo stesso: vittoria secca. Alla vigilia Luciano Spalletti aveva invocato lo spirito del Gerland e la squadra non l’ha tradito: 3-1 ai friulani con un’accelerata alla fine del primo tempo e un po’ di soddisfazioni personali: Totti che torna a segnare un rigore che sembrava diventato ormai un tabù. Lo stesso Totti che allunga in classifica marcatori. Doni che festeggia il nuovo record di imbattibilità interna nella storia giallorossa, superando Paolo Conti e i suoi 580 minuti con la porta blindata. E quella di ieri è anche la nona vittoria consecutiva all’Olimpico in campionato.
Ma il dato che conta di più è il vantaggio dalla terza, che da ieri è di 11 punti. Anche se ora c’è un tandem a inseguire i giallorossi: al Palermo in caduta si è affiancata la Lazio arrembante. Ma i giallorossi contano sul pingue vantaggio per tenere a bada i biancocelesti e poter gestire la situazione in vista del doppio impegno di Champions League contro il Manchester United. Ma l’impressione è che il turn-over non ci sarà domenica prossima a Firenze, in una delle partite più insidiose che il calendario riserva ai giallorossi da qui alla fine. Per i cambi ci sarà tempo nella partita di sabato 31 marzo contro il Milan che avrà la stessa esigenza.
Tra i protagonisti della partita di ieri sera c’è sicuramente Simone Perrotta, che ieri ha festeggiato il sesto gol in campionato, suo record personale. «La vittoria di martedì - dice il centrocampista calabrese - ha portato un grande entusiasmo, l’ambiente ne aveva bisogno, ma è importante essere andati a più undici sulla terza». E il Manchester United? «Non l’ho guardato in tv, non c’è bisogno. Si conosceva già bene, è molto forte. Ma noi abbiamo dimostrato che con le squadre che ti lasciano giocare sappiamo far bene, e poi c’è l’atmosfera della Champions League che dà grandi motivazioni». Spalletti perdona ai suoi il rilassamento finale: «È vero abbiamo mollato un po’, ma i miei hanno fatto bene». E Totti? «Ferguson si sarà accorto che nella Roma c’è anche lui.

E poi il rigore segnato è segno di personalità e coraggio. E poi quando il rigore è importante lui ha sempre segnato». Questa Roma è migliorabile? «L’importante è tenere i ragazzi che abbiamo, mi pare che le intenzioni ci siano».

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